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Alto Adige

Aveva rubato i soldi delle parcelle al dentista: nuova denuncia per la segretaria di Salorno

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I carabinieri di Egna hanno nuovamente denunciato per truffa l’ex segretaria di uno studio dentistico di Salorno che già era stata scoperta appropriarsi dei soldi delle parcelle imbrogliando da un lato i clienti e dall’altro il dentista.

Questa volta però i truffati (cliente e dentista) non si trovano a Salorno ma a Egna. La donna infatti originariamente non lavorava presso lo studio di Salorno ma presso un altro professionista a Egna. Quest’ultimo poi aveva dovuto chiudere per la pandemia e trasferirsi in Trentino ma piuttosto lontano da Salorno e quindi aveva segnalato la segretaria a un collega con lo studio molto più vicino, dove la donna era andata a lavorare negli ultimi due anni.

Prima della pandemia una paziente di Egna era andata a curarsi da un dentista nello stesso centro della Bassa Atesina. Al momento di saldare aveva pagato 4.000 euro nelle mani della segretaria, che le ha consegnato la relativa fattura. La donna quindi si era sentita in regola e mai avrebbe pensato a qualche trabocchetto. Peraltro il dentista poi si era trasferito e non si erano più visti.

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Qualche giorno fa l’egnese, leggendo il giornale la mattina, ha avuto la sensazione di essere stata truffata poiché, al di là del fatto che lo studio medico fosse evidentemente diverso (due comuni diversi), la storia sembrava identica alla sua. È quindi andata a recuperare la fattura e ha rintracciato il vecchio dentista per un confronto.

Ha così dovuto scoprire che era stata truffata dalla segretaria poiché i 4.000 euro se li era tenuti quest’ultima. Al contempo anche il dentista è stato frodato dalla ex dipendente (non si sa se però abbia presentato querela) perché di fatto non li ha mai ricevuti.

Ora i poveri truffati oltre al danno rischiano pure la beffa perché probabilmente – salvo diversi accordi diretti – potrebbero pure ricevere una richiesta di pagamento dai professionisti che non hanno ricevuto il dovuto.

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I carabinieri della Bassa Atesina stanno anche valutando, d’intesa con i militari della Guardia di finanza, l’ipotesi di emissione di fatture false, che prevedrebbe una sanzione ben più grave rispetto alla “semplice” truffa.

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