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Bolzano

Si gettò dal balcone per amore: la raccolta fondi a Bolzano per la nuova vita di Dea

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Lei è Dea. Un pastore tedesco con una storia di troppo amore. Più di un anno fa il primo lockdown le ha portato i padroni sempre in casa. Un affetto continuo ed una situazione insolita che hanno cementato la devozione. Ma anche la dipendenza. Un equilibrio interrotto bruscamente non appena le misure di contenimento si sono allentate. Dea non capisce perché, dopo tanto tempo passato insieme, i padroni non stiano più a casa.

La sua ansia da separazione aumenta in modo preoccupante e supera i limiti. Durante la cosiddetta Fase 2 un banale giorno si trasforma nello spartiacque della vita di questa cagnolina ormai adulta. Mentre i proprietari sono in giro per commissioni, accecata dalla disperazione, forza una finestra e pensa di trovare rassicurazione oltre un balcone. Cade, invece, per sei metri. Non trova chi cercava ma un terreno durissimo.

Inizia un calvario.

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Dea viene stabilizzata in terapia intensiva e la diagnosi è sconfortante: lussazione della zampa, frattura del carpo e frattura di due dita alla zampa sinistra. Rottura di tutti i legamenti del carpo e frattura di un dito alla zampa destra. Condizioni che impongono costose ed impegnative cure veterinarie. Impossibile, con una simile diagnosi, pensare che Dea possa tornare a camminare o anche solo reggersi in piedi. Senza interventi non riesce neppure a sedersi.

I proprietari passano la mano ma su Dea si posa lo sguardo di Enpa Treviso e della veterinaria Silvia Nolli, trevigiana in servizio alla clinica veterinaria Città di Bolzano di via Resia. Inizia l’avvicinamento ad una importante, invasiva e costosa chirurgia ortopedica della zampa sinistra (artrodesi) immobilizzando così l’articolazione del polso. Per la zampa destra, invece, viene predisposto un tutore specifico ed un lungo percorso di fisioterapia.

A fine luglio Dea viene operata ed inizia un lungo percorso di riabilitazione. Un periodo di molto dolore dove il cane è spaesato, rifiuta il contatto di chiunque, non vuole il box e cerca di togliersi i bendaggi. Per 40 giorni i veterinari decidono di tenerla in clinica accompagnandola costantemente nel decorso post operatorio. Nel frattempo la dottoressa Nolli decide di accogliere Dea in accordo con l’Enpa di Treviso e viene avviata una prima raccolta fondi che scuote i cuori e porta in dote 1.879 euro per coprire le spese degli interventi e della prima riabilitazione.

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Ora, però, non è finita.

Nelle ultime settimane abbiamo dovuto operarla altre due volte – racconta Nolli – . Il 29 marzo abbiamo eseguito una chirurgia ortopedica programmata ed urgente di artrodesi del carpo destro ed il 22 aprile per la rimozione della seconda placca.

Siamo nuovamente oltre il migliaio di euro di spese da coprire ma ci sono diversi modi per continuare ad aiutare questa cagnolina tutti insieme. Sul bancone della clinica veterinaria Città di Bolzano al civico 20 di via Resia nel capoluogo altoatesino è stata allestita una cassetta per raccogliere donazioni in monete o banconote“.

Oltre a questo è stata attivata una Pay Pal per il progetto “Una Zampa per Dea” raggiungibile a questo link https://www.paypal.com/paypalme/unazampaperdea.

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