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Bolzano

Tifoso bolzanino istiga dei giovani alla violenza contro dei supporters albanesi. Scatta il daspo triennale

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Lo scorso sabato sera in vista degli eventuali, previsti, festeggiamenti dei tifosi della nazionale italiana di calcio, che solitamente, in occasione di vittorie in competizioni di rilievo, scendono in strada a migliaia, con Ordinanza del Questore della Provincia di Bolzano, Paolo Sartori, così come concordato in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, era stato previsto un Servizio specifico di Ordine Pubblico effettuato dalle Forze di Polizia per garantire la sicurezza delle persone da eventuali violazioni della legalità. In particolare, il Servizio era incentrato nella zona di Piazza della Vittoria e di Corso Libertà, tradizionali punti di ritrovo dei sostenitori festanti.

Gran parte della serata è trascorsa in piena tranquillità, con numerosi tifosi italiani ed albanesi mescolati tra loro. Ad un certo momento, a fine partita, gli uomini della D.I.G.O.S. hanno individuato e fermato un 40enne bolzanino che, con fare alterato e modi esagitati, urla e gesti d’incitazione, cercava di fomentare una decina di giovani – a suo dire appartenenti al Movimento “CASAPOUND”, di fatto conosciuti alle Forze dell’Ordine come tifosi della locale Squadra di Hockey su ghiaccio – a seguirlo per scontrarsi con i tifosi albanesi, “rei”, secondo costui, di esultare senza motivo nonostante la sconfitta della loro compagine calcistica.

Gli Agenti, intervenuti immediatamente, in maniera drastica hanno intimato di interrompere la sua azione. Costui ribatteva ai Poliziotti che non lo avrebbe assolutamente fatto, rivolgendosi al Personale della DIGOS dicendo: «Quegli albanesi non devono festeggiare, hanno perso e non possono festeggiare, qui è tutto nostro, la strada è nostra, ora facciamo un casino.» 



Invitato ripetutamente ad allontanarsi e calmarsi e ancora una volta a cessare immediatamente il suo atteggiamento violento, integrante il reato d’istigazione a delinquere, l’uomo, non volendo sentire ragioni, seguitava ad incitare i giovani “seguaci” allo scontro con i tifosi albanesi. Inoltre, non contento di quanto stava provocando, “ha ordinato” ai suoi accoliti di prepararsi ad agire in occasione delle prossime partite.

Non riuscendo a ricondurlo a più miti consigli, e percependo che la situazione oramai stava degenerando, gli uomini della DIGOS lo hanno bloccato, identificato compiutamente e messo in condizioni di non nuocere. Solo dopo alcuni minuti, trascorsi a rifiutare di fornire le proprie generalità alla Polizia, l’esagitato ha desistito dai suoi intenti bellicosi e decidendo di assumere un atteggiamento più collaborativo.

Il soggetto, al termine delle attività di Polizia Giudiziaria è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per istigazione a delinquere di odio etnico, per non aver osservato un provvedimento dell’Autorità e per essersi rifiutato di dare indicazioni sulla propria identità personale.

Vista la gravità dei comportamenti assunti in maniera reiterata e nonostante le ripetute intimazioni del Personale della DIGOS, il Questore Sartori ha emesso un D.A.SPO. di 3 anni, durante i quali l’uomo non potrà accedere a tutti i luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive sul territorio nazionale per i Campionati nazionali professionisti e semiprofessionisti, ai Tornei Internazionali, agli incontri amichevoli e nei luoghi interessati allo svolgimento degli allenamenti delle squadre impegnate nei suddetti campionati e nelle competizioni che si svolgono nell’ambito delle attività previste dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio e dalla Federazione Italia Sport del Ghiaccio, ovvero Enti ed Organizzazioni riconosciuti dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI).

Il divieto è esteso per ogni incontro dello sport indicato nel Provvedimento e per il periodo tra due ore prima dell’inizio e due ore dopo il termine di ciascuna manifestazione sportiva. Anche alle Stazioni ferroviarie, ai caselli autostradali, agli scali aerei, agli autogrill ed a tutti gli altri luoghi interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle competizioni medesime, sempre per lo stesso periodo a decorrere dalla data di notifica del provvedimento. In caso di trasgressione scatta la denuncia all’Autorità Giudiziaria. Per luoghi interessati alla sosta, al transito ed al trasporto si intendono tutte le strade, vie, piazze limitrofe all’impianto sportivo, nel raggio di 500 metri dal perimetro esterno dello stesso. Per quanto riguarda le Stazioni ferroviarie, caselli autostradali, scali aerei, autogrill e tutti gli altri luoghi interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono agli incontri sportivi, il divieto opera nei confronti di tutte le strutture esistenti sul territorio nazionale.

«Si è trattato di una condotta illecita assai grave in quanto istigare alla violenza ed allo scontro quando in piazza sono presenti centinaia di persone può determinare gravi problemi per l’ordine e la sicurezza pubblica, nonché per l’incolumità dei cittadini e del Personale delle Forze di Polizia – osserva il Questore Sartori –. Strumentalizzare avvenimenti sportivi per istigare all’odio etnico, poi, è inaccettabile e non può essere tollerato. Da qui i provvedimenti severi adottati nei confronti di questo individuo.»

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