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Trentino

Trento, mistero sulla morte di Alessio Pedrotti: aperta un’indagine per omicidio

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La Procura di Trento ha avviato un’indagine per omicidio per fare luce sul decesso di Alessio Pedrotti, un artigiano di 50 anni ritrovato gravemente ferito e privo di conoscenza nella sua abitazione lo scorso 15 dicembre. L’uomo, appassionato di arrampicata, è stato rinvenuto in un lago di sangue da uno dei suoi figli e trasportato d’urgenza all’ospedale Santa Chiara, dove è deceduto cinque giorni dopo, il 20 dicembre, senza mai riprendere conoscenza.

La casa dell’artigiano è stata posta sotto sequestro, e ieri i carabinieri del RIS hanno effettuato un sopralluogo accurato. Tuttavia, non è stato rinvenuto alcun oggetto compatibile con le ferite mortali individuate sul corpo dell’uomo. Fra gli elementi che hanno lasciato perplessi gli inquirenti c’è il fatto che, accanto al corpo, fossero presenti le attrezzature da arrampicata di Pedrotti, ma prive di tracce di sangue.

Inizialmente, si era ipotizzato un incidente domestico, soprattutto perché l’abitazione era in ordine e la porta d’ingresso risultava chiusa a chiave dall’interno. Tuttavia, l’autopsia, disposta dalla Procura, ha evidenziato che le ferite mortali sul braccio dell’uomo non sembrano compatibili con una semplice caduta, benché sul corpo fossero stati riscontrati lividi che potrebbero indicare una caduta accidentale.



Attualmente, gli inquirenti non escludono alcuna pista, ma il mistero si infittisce: l’oggetto che avrebbe provocato le ferite non è ancora stato identificato. Nei prossimi giorni, la Procura potrebbe disporre un inventario completo degli oggetti presenti in casa, nella speranza di trovare indizi utili a chiarire le cause della morte di Pedrotti. Anche se l’ipotesi di un tragico incidente non è stata del tutto scartata, le circostanze ambigue e l’assenza di risposte definitive tengono aperta anche la possibilità di un’azione dolosa.

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