Valle Isarco
Uomo muore dopo l’uso del Taser: la Procura esclude responsabilità del dispositivo
La morte di un uomo avvenuta nella notte del 9 luglio 2024 a Colle Isarco è stata causata dall’assunzione di cocaina e non dall’uso del Taser da parte delle forze dell’ordine. È quanto emerge dalle indagini condotte dalla Procura della Repubblica, che ha reso noti i risultati dell’autopsia e degli accertamenti medico-legali.
L’intervento dei Carabinieri, insieme ai Vigili del Fuoco e ai sanitari, era stato richiesto da un uomo che, al loro arrivo, si presentava in evidente stato confusionale e aggressivo. Per contenerlo, le forze dell’ordine hanno fatto uso del Taser in dotazione. Poco dopo essere stato colpito dal dardo elettrico, l’uomo è deceduto.
Le analisi tossicologiche hanno rivelato una concentrazione elevata di cocaina nel corpo della vittima. Secondo i consulenti medico-legali, tenendo conto del processo di redistribuzione della sostanza e del tempo trascorso tra l’assunzione e il decesso, è ragionevole ritenere che il livello di cocaina nel sangue fosse ancora più alto al momento della morte. L’intossicazione da cocaina è stata considerata una causa sufficiente a provocare un evento cardiaco acuto di tipo aritmico o vasospastico, portando al decesso.
L’eventuale contributo del Taser è stato valutato come altamente improbabile. “Non ci sono, allo stato attuale, prove scientifiche che correlino con certezza l’uso del Taser a eventi cardiaci di tipo aritmico”, sottolineano gli esperti. I valori di carica elettrica necessari a indurre una fibrillazione ventricolare sarebbero infatti 200 volte superiori rispetto a quelli emessi dal dispositivo.
Tuttavia, alcuni studi stimano che il rischio di fibrillazione ventricolare indotta dal Taser possa arrivare fino al 5%. “In questi casi è però impossibile prescindere dalla multifattorialità degli eventi, dove solitamente un quadro cardiopatico preesistente si intreccia con un’intossicazione acuta da sostanze cardiotossiche e con fattori di stress situazionale”, spiegano i periti. Tali condizioni possono abbassare la soglia di insorgenza di aritmie letali, indipendentemente dall’utilizzo del Taser.
Alla luce di questi elementi, la Procura esclude dunque responsabilità dirette del dispositivo nel decesso dell’uomo, attribuendo la causa principale della morte all’assunzione di cocaina.
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