Italia & Estero
Vladimir Putin, 25 anni al potere: dall’elezione del 2000 alla Russia di oggi
Il 26 marzo 2000 Vladimir Putin veniva eletto presidente della Russia per la prima volta, inaugurando un’era politica che ha trasformato profondamente il paese e influenzato gli equilibri internazionali.
Putin – ex militare russo, già funzionario del KGB, primo ministro (1999-2000, 2008-2012) e attuale presidente della Russia (2000-2008, 2012-2018, 2018-2024, 2024-presente) – era stato nominato primo ministro nell’agosto 1999 da Boris El’cin, che poi lo designò come suo successore dimettendosi il 31 dicembre dello stesso anno.
Durante i suoi primi due mandati (2000-2008), la Russia ha conosciuto una crescita economica significativa, trainata dall’aumento dei prezzi delle materie prime, in particolare del petrolio e del gas. Nel mentre, il Cremlino ha progressivamente rafforzato il controllo sui media, represso il dissenso e limitato le libertà politiche.
Dopo aver aggirato il limite costituzionale dei due mandati consecutivi assumendo la carica di primo ministro durante la presidenza di Dmitry Medvedev (2008-2012), Putin è tornato al Cremlino nel 2012, con un mandato esteso grazie a una riforma costituzionale.
La sua leadership è stata segnata da eventi cruciali, come la seconda guerra cecena (1999-2009), che ha consolidato il suo consenso iniziale, la guerra in Georgia nel 2008, l’annessione della Crimea nel 2014 e il sostegno ai separatisti filorussi nel Donbass.
Nel 2022 ha lanciato un’invasione su larga scala dell’Ucraina, provocando dure sanzioni internazionali e un crescente isolamento della Russia sul piano diplomatico ed economico.
Nel 2020, una riforma costituzionale ha azzerato i limiti di mandato, consentendo a Putin di candidarsi nuovamente fino al 2036.
Le elezioni del 2024, svoltesi in un clima di repressione e segnate da accuse di brogli, lo hanno riconfermato con quasi il 90% dei voti. L’opposizione è stata sistematicamente eliminata: molti oppositori risultano in esilio o incarcerati, mentre figure di spicco come Boris Nemtsov e Alexey Navalny sono morte in circostanze non chiare.
L’Occidente ha più volte denunciato le violazioni dei diritti umani e l’aggressività della Russia sul piano internazionale, imponendo sanzioni economiche e diplomatiche. Tuttavia, Putin continua a consolidare il suo potere, mantenendo un forte controllo sull’apparato statale e riservandosi la possibilità di restare al Cremlino ancora per oltre un decennio.
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