Zelensky vola in America da Biden che annuncia nuovi aiuti militari, ma dal Cremlino arrivano minacce

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Il presidente ucraino Zelensky nella sua prima visita all’estero dall’inizio dell’invasione russa, vola a Washington da Joe Biden. Un viaggio importante e delicato che segna l’inizio di una nuova fase del conflitto contro la Russia e rinsalda l’Alleanza con gli Stati Uniti di Joe Biden.

Una visita storica, insomma, concordata durante una telefonata tra i due lo scorso 11 dicembre, confermata soltanto domenica scorsa e tenuta segreta fino a martedì sera per chiare ragioni di sicurezza.

I due leader si era incontrati l’ultima volta nello Studio Ovale nel settembre del 2021, quando l’invasione della Russia era solo una minaccia. Questa volta però è diverso e ricevendolo alla Casa Bianca Biden afferma: “Gli Stati Uniti vogliono una pace giusta. Putin non vuole mettere e fine a questa guerra crudele saremo sempre al vostro fianco”.

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Il leader ucraino nella sua ormai nota veste iconica, ringrazia e ricorda: “Sono qui per continuare la cooperazione per avvicinare la nostra vittoria. Il prossimo anno dovremo restituire la bandiera ucraina e la libertà al nostro popolo“.

L’incontro è anche l’occasione per annunciare nuovi aiuti militari per quasi due miliardi di dollari compresi i missili Patriot. I Patriot “rafforzeranno significativamente la nostra difesa aerea“. Lo afferma Zelensky, ringraziando il “Congresso per il sostegno bipartisan” e aggiunge: “voglio ringraziare gli americani e dire loro che gli aiuti concessi a Kiev non sono beneficienza ma un investimento nella sicurezza globale e nella democrazia”.

Il Cremlino però reagisce avvertendo che non ci sarà nessun progresso sui colloqui di pace. Non solo, ma minaccia: “Ulteriori consegne di armi all’Ucraina aggraverebbero il conflitto”.

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