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Angolo Bellerofonte

Sanità, la resa dei conti e la vicenda Gallo: come si smaschera la macchina dell’intimidazione

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Alto Adige, ultima frontiera.

Questi sono i viaggi di Bellerofonte che a cavallo della sua fida tastiera alata Pegasus, vi racconterà di quando quella volta che sorvolava l’Alto Adige per conto dell’Istituto Geografico Militare per rilevare le nuove quote delle vette, notò un immenso ingorgo al passo Rombo, al confine italo-austriaco.

Mi abbassai abbastanza incuriosito, perché non è cosa di tutti i giorni vedere in pieno giugno barriere di neve alte tre metri sul ciglio della strada.



Vidi dapprima un arzillo vecchietto intento a passeggiare e gli chiesi il perché di quest’ingorgo. Lui, con una pacata tonalità tipica della sua veneranda età, mi rispose che le automobili andavano adagio perché a giugno avevano smontato le gomme da neve e l’improvvisa nevicata consigliava cautela.

Ringraziai l’arzillo, riprensi le redini di Pegasus e mi accinsi a spiccare il volo, quando notai questa volta un altro vecchietto in perfetta divisa sudtirolese che tirava imbufalito calci alla neve.

Sconcertato chiesi all’ex suddito di re Laurino perché tanta foga e tanta rabbia e lui mi rispose in un italiano stentato <<ha stato Callo, ha stato Callo!!!>>.

Ha stato Callo? E che vuol dire? Alla risposta venne in mio soccorso proprio l’arzillo vecchietto di prima, dicendomi che qualunque cosa accada nella sfera “sudtirolese”, anche le improvvise nevicate, sembra che sia colpa di un certo Costantino Gallo.

 

Bentrovati miei cari Bellerofontenauti, in un momento storicamente delicato per la politica altoatesina e per i suoi vertici, proprio mentre è in atto un’ispezione da parte del Ministero della Sanità presso alcuni ospedali dell’Alto Adige congiuntamente a controlli serrati dei NAS nello stesso ambito, mi viene da ricordare perché tutto questo sta accadendo, perché sta accadendo adesso e perché sta provocando estremi malumori presso le alte sfere del feudo altoatesino.

Siamo (forse) alla resa dei conti. 

In questi anni siamo stati abili pescatori, pazienti, audaci nell’affrontare le intemperie mentre gettavamo le reti, sfidando ogni sorta di avversità fortuite (pochissime) o intenzionali (quasi tutte) atte a delegittimare la nostra azione di denuncia contro quelle che ritenevamo ingiustizie e discriminazioni.

Pagelle e cartelle cliniche esclusivamente in tedesco, norme concorsuali ad personam, nomine ed incarichi a personaggi forse inadatti e tant’altro ancora, hanno scandito il nostro tempo, cercando di sensibilizzare e quanto più coinvolgere la cittadinanza locale. 

Lo ammetto, quando ti ritrovi con in mano una sentenza nella quale un giudice ordina che vengano rilasciate le pagelle nella lingua comprensibile per il genitore, ti senti fortemente tutelato dalla Legge e dalla Giustizia; ma se la struttura provinciale, a partire dal “nibelungo” presidente Kompatscher fino ad arrivare ai dirigenti scolastici la disattendono con tanto di derisione, capisci che a livello locale “il cerume del pregiudizio” rende sordo l’orecchio di chi dovrebbe ascoltare. 

Si cambia tattica, l’azione da intraprendere è sempre quella della giustizia, però cambia il campo di battaglia. E finché i giochi verranno svolti secondo le regole locali, ovvero con regole vessatorie e discriminanti, perdere è un imperativo. 

Ma c’è un Dio ed una Patria ed è a loro che chiediamo udienza. 

Quello che inizialmente poteva sembrare una questione personale, pian piano è esplosa in una questione che è andata oltre i confini provinciali, scomodando nientepopodimeno che la Caput Mundi, non Vienna come lasciano intendere i creativi della provincia autonoma, parlo di Roma, la capitale per antonomasia.

È lì che il dott. Gallo ha provato a spostare la scacchiera a senso unico dell’Alto Adige, perché è nel Colosseo che si scontrano i gladiatori, non in piazza Walther. È in quel contesto che abbiamo portato le ragioni di una situazione invivibile a livello locale, soprattutto in ambito sanitario. 

Un direttore generale d’azienda sanitaria nominato senza avere i requisiti di partecipazione al concorso, il rinnovo alla carica di primari senza l’indispensabile relazione del Nucleo di Valutazione e del Collegio Tecnico, medici iscritti all’albo provinciale del relativo Ordine senza conoscere la lingua nazionale, medici in pensione riammessi in pianta stabile negli organigrammi ospedalieri con lauti stipendi, appalti di forniture di prestazioni sanitarie aggiudicate ad imprese non iscritte all’Albo Nazionale del Ministero del Lavoro, medici con più contratti d’opera, il livello più basso di somministrazione di prestazioni sanitarie a livello nazionale (LEA), liste d’attesa che non osservano le ultime direttive ministeriali compresa la programmazione, l’indennità professionale che diventa parte integrante dello stipendio, leggi promulgate in totale contrasto con la Costituzione e la normativa nazionale: questo è attualmente l’Alto Adige, non come lo vediamo noi ma come si mostra all’opinione pubblica.

Costantino Gallo, sostenuto dai Guardiani della Legalità, non ha fatto altro che portare all’attenzione del Ministero della Salute queste problematiche che comunque condizionano la vita dei bravi cittadini altoatesini.

E tutto questo cosa ha prodotto? Un’impugnazione da parte del Governo della legge provinciale Omnibus, proprio sui punti riguardanti le nomine dei primari e dei direttori di strutture sanitarie, una serie di ispezioni ministeriali (dal ministero della salute romano, non da quello viennese), esposti presso le autorità competenti e perquisizioni del NAS dei Carabinieri.

Precedentemente c’era stata anche la bocciatura da parte della Corte Costituzionale di circa undici leggi provinciali atte a foraggiare i già lauti compensi delle dirigenze provinciali, secondo un criterio illegittimo. 

Panico totale.

Per la prima volta nella storia, la SVP di Kompatscher & Co. si ritrova in affanno come non mai; anche la stessa alleanza di Giunta con gli esponenti locali della Lega, altrimenti noti come gli “alLEGAti” dell’SVP, sta vacillando.

Kompatscher manda il vice presidente Vettorato in udienza dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Giorgetti, cercando un’improbabile mediazione, quant’è vero che è proprio l’on. Giorgetti a firmare l’impugnazione della legge Omnibus; Lega o non Lega, se la legge è illegittima non c’è cuore di partito che tenga. Ed è qui che il “melaperato” ex senatore Zeller rilascia la sua dichiarazione tombale, non abbiamo più “amici” a Roma. 

La reazione della provincia a tutto ciò?

Diffamazione a mezzo stampa a più non posso, esclusivamente sulle testate di lingua tedesca perché il buon lattoniere, quello esperto di giurisprudenza (Zerzer docet), butta benzina sul fuoco alimentando una questione di discriminazione etnica (proprio lui!!!) nei confronti della popolazione di lingua tedesca da parte del dott. Gallo, tralasciando o omettendo la questione che la provincia a trazione SVP promulga leggi atti a privilegiare la “gente alta”. 

Il dott. Gallo fa paura? Si, perché non puoi sconfiggere chi non si arrende mai.

Dal vostro Bellerofonte è tutto, un arrivederci al prossimo viaggio.

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