Politica
“Alto Adige termine fastidioso”, le bugie di Kompatscher alla stampa. Nicolini: “Un bullo in aula”
“Io non ero d’accordo ma poi.. l’ho detto ai miei a fine seduta, quello che penso“.
Così il governatore dell’Alto Adige Kompatscher alla stampa altoatesina (si può ancora scrivere?) che gli chiede spiegazioni sul perché la Svp non si sia opposta al voto sull’emendamento di Sued Tiroler Freiheit per la cancellazione dei termini “Alto Adige” e “altoatesino” dai documenti ufficiali europei, sostituendolo con un meno offensivo “provincia di bolzano”. Con la p minuscola.
E ancora “Su un tema così delicato non si risolvono le controversie a colpi di voti in consiglio, tantomento utilizzando lo strumento dell’emendamento“.
Ma c’è da giurare che l’ipocrita mea culpa del Landeshauptmann di fronte alla comunità di lingua italiana della provincia di Bolzano (con la p minuscola) non sia del tutto sincero.
Pare infatti che il “bullo in aula” – così lo definisce il consigliere provinciale del MoVimento 5 Stelle Diego Nicolini – in riferimento ad un possibile diritto di permanenza del termine Alto Adige all’interno dei documenti ufficiali interessati dalla discussione, avrebbe in realtà allargato la maglia del sentimento con ben altre esternazioni, anche di carattere personale.
“Parliamo qui della discussione di temi etnici davvero molto scivolosi e, se posso permettermi, anche disgustosi perché antistorici e meramente orientati alla rivendicazione – esordisce il pentastellato Nicolini – . La società altoatesina di oggi è diversa, è cambiata. E’ chiaro però che in questo caso si tratta dell’ennesima forte provocazione che in sede di Consiglio doveva essere subito respinta. Al solito la Svp, sostenendo l’invettiva della destra tedesca ha cercato in modo del tutto ambiguo di cavalcarla“.
Secondo Nicolini l’attuale rissa politica e sociale che sta scaturendo dalla questione dell’epurazione è controproducente per tutti.
Continua il consigliere: “Ancora più vergognosa è questa marcia indietro di Kompatscher di fronte ai media. Abbiamo assistito in aula alla scena di un presidente che ha fatto il bullo affermando, a titolo personale, di non gradire il termine Alto Adige. Nel pieno delle sue funzioni e davanti ad un’intera assemblea. Atteggiamento disgustoso“.
“Un errore l’approvazione del ddl”, ci siamo sentiti dire. Chiediamo a Nicolini: “Se ne fossero stati convinti i rappresentanti della Stella alpina, non avrebbero votato la provocazione di Stf, non crede?
“Certamente non lo avrebbero fatto. Ma negando questa convinzione Kompatscher si è rivelato fragile e vile per il poco coraggio di non ammettere davanti alla stampa quello che pensa o di ripetere le cose indicibili che ha detto in Consiglio. Sono deluso anche dall’atteggiamento della Lega, che spesso non ha il coraggio di prendere una posizione netta su atteggiamenti anti italiani di questo tipo“.
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