Società
Halloween, gatti neri e falsi miti
Gatti neri: in questo articolo vediamo alcuni falsi miti su questi meravigliosi mici, sfatando qualche luogo comune.
I gatti sono tra gli inquilini più popolari nelle nostre case. Compagni di avventure e di coccole, sulle loro abitudini e comportamenti se ne sente di ogni. Se puoi e desideri adottare un gatto, fallo!
In più, se fosse nero, lanceresti un messaggio di speranza in onore di questa categoria che tanto è stata perseguitata in passato.
Sappi che è uno dei felini più eleganti al mondo, molto tenero e dall’indole buona. Eppure in molti continuano a credere che averne uno in casa o vederne uno che attraversa la strada, porti sfortuna e disgrazie.
I gatti neri nel corso dei secoli sono stati stigmatizzati e considerati presagio di eventi sfortunati. Si dice che portino sfortuna, ma è un falso mito. Le superstizioni legate al gatto nero sono tantissime.
Purtroppo, specie in certi periodi dell’anno, il gatto nero diventa vittima di superstizioni e leggende che a volte finiscono per mettere a repentaglio la loro vita con riti macabri.
Un esempio? Halloween. Ormai fa parte delle molte feste che abbiamo “importato”, ma i nostri amici felini non devono essere vittima di giochi perversi (come purtroppo accade).
Il fatto che il pelo sia nero, non ha nulla a che vedere con i riti mistici o il demonio: si tratta semplicemente di un normale tratto genetico. Oltre il 70% dei felini, infatti, è di colore nero o bianco. Le altre sfumature coprono il restante 30%.
Quante volte siete rimasti paralizzati davanti a un gatto nero che vi ha attraversato la strada? Speriamo nessuna, ma purtroppo molte persone lo associano alla sventura.
Il perché risale alle superstizioni nate a partire dal Medioevo. Infatti, all’epoca ci si spostava con le carrozze e capitava che nelle strade buie i cavalli venissero spaventati dagli occhi dei gatti o da un loro improvviso attraversamento. I cavalli, imbizzarrendosi, creavano scompiglio tra i passeggeri.
Da qui la leggenda che i gatti neri fossero controllati direttamente dal demonio. In più, nel 1200 Papa Gregorio IX aveva ribattezzato il gatto nero come fedele amico delle streghe, dando così il via libera ad una caccia spietata.
Il colore del manto e gli occhi luminosi che per la forma ricordavano la luna (crescente, piena e decrescente) e la notte: il colore nero era simbolo di lutto e i suoi occhi gialli e brillanti nella notte incutevano timore. Ciò accentuava false credenze popolari e il povero micio venne col tempo perseguitato.
Infatti, essendo considerato l’animale da compagnia delle streghe, era tormentato dall’Inquisizione. In generale, per tutto il Medioevo, venne considerato come un amico del demonio e molti Papi ordinarono di bruciarli durante le feste popolari.
Ma perché questo felino veniva associato al diavolo? L’unica risposta possibile è: per ignoranza.
Mentre nel Medioevo i gatti venivano perseguitati e uccisi, nell’antico Egitto, i felini in generale venivano adorati. Non a caso, la Dea Bastet viene rappresentata come un bellissimo gatto nero o una donna con una testa di gatto.
Questa divinità era simbolo positivo di armonia e felicità, protettrice della casa, custode delle donne incinte e capace di tenere lontani gli spiriti maligni. Nella mitologia egizia anche la sorella di Bastet, Sekhmet, è raffigurata con sembianze feline. In generale, i gatti erano animali sacri e chi ne uccideva uno era punito severamente.
Alcune curiosità dal Mondo.
I Paesi in cui si crede che il gatto nero porti sfortuna sono: Stati Uniti, Spagna e Italia. In Paesi come Scozia, Giappone e Inghilterra è simbolo di fortuna e si pensa che averne uno in casa significhi prosperità. Non dimentichiamo che nei paesi anglosassoni il gatto nero veniva addirittura tenuto sulle imbarcazioni per propiziare protezione in mare.
In Germania, in base a come il gatto nero attraversa la strada porta sfortuna (da destra a sinistra) o fortuna (da sinistra a destra). In Cina molti credono che i gatti neri siano portatori di fame e di povertà, mentre inLettonia la nascita di gattini neri indica che ci sarà un buon raccolto.
Fortunatamente, la credenza che questo felino porti sfortuna, con il passare del tempo viene sempre più ignorata e aumenta il numero di persone che scelgono la compagnia di questi meravigliosi animali. Esistono ancora persone che per colpa dell’ignoranza e dei pregiudizi ereditati dalla cultura e dai detti popolari, continuano a considerarli un presagio di cattiva sorte.
Il problema maggiore non è che il problema coinvolga ancora una gran parte della società, ma che questo pregiudizio può ripercuotersi negativamente sul benessere di questi simpatici felini.
Quindi… perché non cambi tu stesso la fortuna di un gatto nero adottandolo?
Il contributo per La Voce di Bolzano è della Dr.ssa Martina Valentini, Psicologa e Psicoterapeuta.
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