Alto Adige
Agricoltura, 80 lavoratori in nero scoperti in Alto Adige
Lavoro nero e irregolare nel settore agricolo è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Trento e di Bolzano durante un’indagine condotta negli ultimi tre mesi e nello specifico nel trimestre settembre-novembre 2019.
Nome dell’operazione: “Piano Agricoltura“. 95 in tutto i casi scoperti a livello regionale.
Dal 1° gennaio di quest’anno sono stati 1194 in tutto gli interventi in regione in materia di sommerso, dai quali è emersa una sacca complessiva di 843 lavoratori irregolari e 394 “in nero”.
Ad illustrare i risultati dell’operazione congiunta i comandanti rispettivamente di Trento e Bolzano, il colonnello Mario Palumbo e il colonnello Gabriele Procucci.
In Alto Adige – ha spiegato il colonnello Procucci – ammontano a 80 i lavoratori completamente in nero scovati dalle Fiamme Gialle, la maggior parte dei quali impiegati nella raccolta delle mele. In taluni casi in seguito ai controlli si sono verificati dei veri e propri inseguimenti tra le campagne, poiché i lavoratori non avevano intenzione di sottoporsi ai controlli.
Su 67 aziende controllate in provincia di Bolzano in coordinamento con l’Inps, 24 non erano in regola. Per Procucci “il caporalato è una piaga non solo tipica del Sud, dove vediamo centinaia di raccoglitori di pomodori sfruttati da gente senza scrupoli, ma anche delle zone del Nord dove anche l’applicazione di condizioni di lavoro svantaggiose e illegali rappresenta sfruttamento”.
Per il comandante Palumbo, a causa dell’illecito impiego dei lavoratori in nero rischiano ora la cosiddetta “maxi sanzione” le aziende che non hanno rispettato le regole.
Una somma che oscilla da un minimo di 1800 euro ad un massimo di 43mila euro per ciascun lavoratore irregolare in base al numero di giorni effettivi di lavoro.
L’importo della sanzione viene aumentato inoltre del 20 per cento in caso di impiego di lavoratori stranieri che non possiedono un permesso di soggiorno valido o nel caso di minorenni in età non lavorativa.
Già nella recente operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Riva del Garda, denominata “Oro verde“, tre soggetti erano stati denunciati per il reato di sfruttamento aggravato della manodopera, con oltre 200 lavoratori irregolari e in nero scoperti dai militari.
In Trentino invece nel settore agricolo su 38 interventi eseguiti, sono stati scoperti 13 lavoratori in nero italiani, moldavi e marocchini, tra i quali uno è risultato percettore del reddito di cittadinanza. Due invece gli irregolari.
Questi dati, hanno ricordato i comandanti, sono in linea con quelli riscontrati lo scorso anno, a conferma che il fenomeno del sommerso in agricoltura sia ancora molto diffuso nelle due provincie autonome, oggi oggetto di un costante e ancora più attento monitoraggio da parte dei militari.
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