Fuori con i bambini, Conte chiarisce: “Non cambia nulla. Solo per necessità, non per gioco e passeggiate”

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“Noi non abbiamo affatto autorizzato l’ora del passeggio con i bambini. Questo lo vorrei chiarire. In fase di interpretazione, abbiamo semplicemente detto che se ci sono dei figli minori, quando un genitore va a fare la spesa, per esempio, siccome i bambini sono gli unici che non possono uscire, si può consentire anche che accompagnino. Ma questo non deve essere l’occasione per il genitore di andare a spasso e di avere un allentamento delle misure restrittive“.

Queste le parole chiare, definitive pronunciate questa sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla domanda di chiarimento sulle ‘passeggiate con bimbi’ posta da un giornalista.

“Dobbiamo assolutamente preservare questo regime restrittivo. Soprattutto adesso che si iniziano a vedere i primi effetti positivi, non dobbiamo abbassare la soglia di attenzione“.

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Molte le ipotesi fantasiose dopo la pubblicazione, il 31 marzo, della circolare interpretativa del Viminale che parlava della possibilità di uscite con bimbi, disabili e anziani in situazioni di necessità.

La questione dunque pare chiara: i bambini non devono lasciare la propria abitazione con il genitore per andare a correre e giocare, ma per accompagnarlo nei casi in cui lo stesso non abbia la possibilità di allontanarsi per necessità, senza il figlio minore.

Chi aveva esultato per un ‘diritto finalmente riconquistato‘ dovrà ora tornare alla realtà. Se non vi è reale necessità di portarli con sé, i bambini devono restare a casa per tutto il periodo richiesto dai decreti governativi.

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