Il problema di Parco Stazione, i Verdi: “Un tema che fa comodo a tutti. Chiediamo risposte sociali a problemi sociali”

Pubblicità

“Il parco stazione fa comodo a tutti, per parlare di vergogna e di situazioni inaccettabili, trovandosi di fatto (o apposta?) sulla stessa linea populista di gridare vergogna e degrado al fine di cacciare voti (e – chissà –  di invocare rimedi da parte dei grandi investori privati?). Noi siamo favorevoli a ordine e sicurezza per tutti, ma chiediamo riposte sociali a problemi sociali e investimenti in una città aperta e inclusiva per contrastare emarginazione e vulnerabilità“.

Così i Verdi altoatesini sulle dichiarazioni recenti rilasciate dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni e da diversi esponenti dell’opposizione in consiglio comunale.

 “Ci vogliono politiche che non lascino per strada le persone e non le solite retoriche del degrado. Grazie soprattutto a Chiara Rabini, referente del Consiglio Comunale uscente per la questione delle persone rifugiate e richiedenti asilo, i Verdi Bolzanini si sono sempre impegnati per trovare delle soluzioni anziché aderire al gioco delle strumentalizzazioni politiche”, dice l’assistente e ricercatore sociale Urban Nothdurfter.

Pubblicità - La Voce di Bolzano

Attiva/Disattiva audio qui sotto

Pubblicità - La Voce di Bolzano

“Il cosidetto parco della vergogna nasce dalle incompetenze nella gestione del fenomeno migratorio e da politiche che prefersicono sfasciare anziché rafforzare un sistema di accoglienza integrata e diffusa sul territorio”, sottolinea l’operatore sociale Andreas Pablo Pietkiewicz.

“Il lavoro sociale da fare non si limita ai luoghi più sotto i riflettori –  aggiunge Elena Pugno, educatrice e consigliera di circoscrizione di Don Bosco mentre Rosina Ruatti, insegnante e co-portavoce, sottolinea che “lo spirito inclusivo e sociale si deve fare sentire ovunque ed in tutti i quartieri della città“.

Pubblicità - La Voce di BolzanoPubblicità - La Voce di Bolzano

Pubblicità

Pubblicità