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Economia e Finanza

Nuova ordinanza, la preoccupazione di Confesercenti: “Si parli subito di Ristori”

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Confesercenti Alto Adige reagisce all’ordinanza provinciale firmata ieri (3 novembre) dal presidente Arno Kompatscher portando alla chiusura di tutti i negozi al dettaglio, bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie.

Ad essere sinceri siamo abbastanza stupiti – le parole del presidente Federico Tibaldo – perché siamo passati dal tenere tutto aperto nonostante diverse indicazioni del Dpcm statale al chiudere tutto per primi. Forse era il caso di agire con una maggiore gradualità e non così bruscamente con cambi di prospettiva radicali”.

Entriamo, però, nel concreto di quello che accadrà adesso.

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Ci saranno enormi difficoltà per tante piccole aziende. Questo è chiarissimo. Non solo, il tutto si riverserà anche sull’indotto. Prendiamo gli agenti di commercio: formalmente non dovranno fermarsi però vedranno il mercato tagliato e non potranno nemmeno appoggiarsi su bar e ristoranti che, in questo caso, non sono certo uno svago ma una necessità”.

La richiesta alla Provincia, dunque, è di aiutare chi viene messo alle corde.

Non si è ancora parlato di ristori o aiuti provinciali ma è il caso di approfondire immediatamente questo capitolo. Non si vive di sole belle speranze e questo l’amministrazione provinciale non può certo ignorarlo”.

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C’è, da parte degli esercenti, anche una presa di coscienza. “Siamo consci del momento molto difficile e non vogliamo certo sostituirci ad epidemiologici o virologi. Di certo pare improbabile che ci si infetti all’interno dei piccoli negozi dove le misure sono molto stringenti. Possiamo comprendere che la scelta di chiudere risponda anche alla necessità di limitare qualsiasi spostamento ma questo va accompagnato con formule di assistenza. Specialmente in un periodo delicato come questo che sta portando verso l’Avvento”.

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