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Alto Adige

Rinviato processo per la critica ai pesticidi contro Karl Bär: concesso ai querelanti più tempo per ritirarsi dal procedimento

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Il processo per diffamazione aggravata contro Karl Bär, referente per le politiche agricole e commerciali dell’Umweltinstitut München, è stato rinviato oggi a Bolzano dal giudice Ivan Perathoner. Una decisione presa senza la opposizione di Karl Bär.

La data per la nuova udienza è stata fissata al 14 gennaio 2021. L’assessore provinciale Schuler, esponenti di punta dell’industria frutticola altoatesina e oltre 1300 agricoltori avevano nuovamente deciso di rimettere tutte le accuse in essere. Tuttavia, a causa della difficile situazione dovuta all’emergenza da Coronavirus in Alto Adige/Südtirol, l’assessore Schuler non ha potuto ottemperare alla scadenza fissata per oggi, venerdì 27 novembre 2020.

Sembra che l’assessore provinciale Arnold Schuler abbia compreso che un processo non è uno strumento appropriato per mettere a tacere le voci critiche – sottolinea Karl Bär, referente per le politiche agricole e commerciali dell’Umweltinstitut München – . Ciononostante potremo considerare questo processo realmente chiuso solo quando l’ultima querela sarà stata ritirata. Comprendiamo che la pandemia stia rappresentando una complicazione per la remissione di tutte le querele ed è per questo che non ci siamo opposti alla proroga del termine”.



Il 18 novembre 2020 Bär aveva presentato una proposta scritta alla controparte. Nella lettera l’Umweltinstitut esprimeva la sua disponibilità a pubblicare e discutere pubblicamente, con le cooperative frutticole altoatesine, le evidenze relative ai libretti di campagna sequestrati e contenenti i dati registrati dagli agricoltori locali sull’uso dei pesticidi. L’assessore provinciale Schuler e i rappresentanti dell’industria frutticola hanno accettato la proposta garantendo la remissione di tutte le querele. Oggi l’avvocato difensore Nicola Canestrini ha messo agli atti la lettera di Bär“, scrive l’Umweltinstitut.

Nel 2017 più di 1300 contadini altoatesini si sono uniti alle querele per diffamazione mosse da Arnold Schuler contro Karl Bär e lo scrittore austriaco Alexander Schiebel, autore del libro “Das Wunder von Malls”. Per poter definitivamente sospendere il procedimento per diffamazione contro Bär e Schiebel è necessario ottenere la remissione di tutte le querele presentate da queste persone. Se venisse accolta anche una sola denuncia, il processo proseguirebbe senza alcuna modifica.

Oggi il pubblico è stato escluso dalla sala – spiega Nicola Canestrini, avvocato difensore di Bär e Schiebel – ed è stato consentito l’ingresso ad un solo giornalista. Anche in tempi di pandemia ai giornalisti deve essere garantito il diritto di svolgere la loro funzione di “guardiani della democrazia”, indispensabile in uno Stato di diritto.

Per quanto riguarda il processo attendiamo di vedere se la controparte chiuderà il vaso di Pandora che ha aperto. Anche se le accuse contro Bär e Schiebel venissero ritirate, il procedimento contro Bär per presunta contraffazione del marchio ombrello proseguirà. Si tratta di un reato ufficiale che lo Stato può perseguire anche senza un querelante. Purtroppo, l’attacco alla libertà di espressione in Alto Adige/Südtirol resta un tema ancora aperto”.

Antefatto:

La querela per diffamazione contro Karl Bär si riferisce alla campagna lanciata dall’Umweltinstitut München nell’estate 2017 dal titolo “Pestizidtirol”, finalizzata a sensibilizzare l’opinione pubblica su quello che è stato considerato dall’esperto dell’Istituto tedesco ‘un largo impiego di pesticidi in Alto Adige, e al manifesto di denuncia esposto sempre nel 2017 nella fermata della metropolitana di Monaco / Muenchen Karlsplatz che riprendeva, in chiave satirica, una campagna turistica provinciale.

L’accusa per diffamazione a carico dello scrittore e cineasta Alexander Schiebel è riferita invece a un passo del libro “Das Wunder von Mals” (Il miracolo di Malles) dove l’autore denuncia quello che sostiene essere un massiccio uso dei pesticidi in Alto Adige/Südtirol e critica il comportamento degli agricoltori di quel luogo.

Il processo contro Schiebel inizierà il 14 gennaio 2021. In caso di condanna, gli accusati rischiano la pena detentiva e la rovina personale a causa di possibili richieste di risarcimento di danni astronomiche avanzate in sede civile.

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