Arte
Rassegna itinerante «Forme sfuggenti» di Erminio Tansini
Fra il giugno e il settembre del 2021 le Alpi Retiche dell’Alto Adige e dei suoi immediati dintorni hanno ospitato i set fotografici della rassegna itinerante «Forme sfuggenti».
La serie è dedicata alle opere scultoree che Erminio Tansini produce con ceppi, radici, rami e tronchi rinvenuti sulle spiagge e lungo i torrenti.
È il tipo di lavori con cui l’artista ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 2017 e che dall’anno seguente sono protagonisti di «Forme sfuggenti».
Attiva in Francia, nel Principato di Monaco, in Italia, in Svizzera e in Austria, la rassegna ambienta temporaneamente e ritrae i lavori dell’autore presso luoghi scenografici insoliti: scogliere, castelli, radure boschive, corsi e specchi d’acqua, siti archeologici e passi alpini.
Per l’appunto, tre valichi delle montagne altoatesine hanno ospitato gli shooting svolti nel 2021 sulle Alpi Retiche: a giugno il Passo di Pennes (Penser Joch) tra Sarentino e Vipiteno; a settembre il Passo del Rombo (Timmelsjoch) tra Moso in Passiria e Sölden; lo stesso mese, infine, la Cima Garibaldi (Dreisprachenspitze) presso il Passo dello Stelvio (Stilfser Joch) tra Bormio, Stelvio e Val Müstair.
Fino al 26 giugno gli scatti di queste sessioni sono esposti nella personale “Intrecci“, allestita nella Fortezza Firmafede di Sarzana: la più recente tappa di un’attività espositiva che nel corso degli anni ha visto Erminio Tansini impegnato in Belgio, Germania e Italia.
Nella mostra le riprese dell’area retica si aggiungono a quelle eseguite in numerose località europee, costituendo un panorama visivo esteso fra Alvernia-Rodano-Alpi, Centro-Nord Italia, Grigioni, Monaco, Provenza-Alpi-Costa Azzurra e Tirolo.
L’internazionalità è un tratto distintivo delle esposizioni d’arte contemporanea organizzate nella Fortezza Firmafede, che da tempo puntano su autori iconici, storicizzati o dall’operatività estesa: per esempio Karel Appel, Enrico Baj, Banksy, Hélène de Beauvoir, Sergio Dangelo, Guy Debord, Shepard Fairey (Obey), Jacqueline de Jong, Bengt Lindström, Esther Mahlangu, Emilio Scanavino e Andy Warhol.
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