Benessere e Salute
Pediatri di libera scelta a confronto con l’assessore alla salute
Migliorare il lavoro di rete, sfruttare le opportunità della digitalizzazione e promuovere modelli organizzativi innovativi per contrastare la carenza di pediatri negli ospedali e nei bacini di utenza periferici: queste le principali tematiche che il presidente della Provincia e assessore provinciale alla Salute, Arno Kompatscher, ha discusso con la delegazione della Federazione Italiana dei medici pediatri FIMP, composta dalla segretaria provinciale, Rosalba Leuzzi, dalla vice segretaria, Emanuela Pedevilla, e da Gerhard Hölzl, pediatra di Merano.
Una delle preoccupazioni più sentite della politica sanitaria è il collegamento in rete tra ospedali e servizi territoriali, che comprendono i pediatri di libera scelta, ha sottolineato il presidente e assessore alla salute, Arno Kompatscher. “Entrambi i pilastri sono indispensabili per la buona cura dei bambini e degli adolescenti e svolgono un lavoro eccellente, ma spesso fianco a fianco anziché insieme. Vorremmo che lo scambio regolare di informazioni diventasse sistematico, perché una stretta collaborazione influenzerebbe positivamente sia la qualità dell’assistenza ai pazienti sia la qualità del lavoro medico“. L’importanza del dialogo tra professionisti è stata sottolineata anche da Gerhard Hölzl: “Dobbiamo imparare a lavorare di più in rete, tra di noi e soprattutto con i pediatri dell’ospedale“.
Rosalba Leuzzi ha sottolineato che “la pandemia ha portato a una nuova consapevolezza dell’importanza dell’assistenza sanitaria sul territorio. Proprio per questo motivo”, ha detto, “è fondamentale coprire i posti di pediatra in periferia, perché altrimenti c’è il rischio di un’offerta insufficiente”. Un punto critico è anche il limite massimo di guadagno annuale fissato dallo Stato per i medici a contratto. “Molti colleghi offrono numerose prestazioni aggiuntive e raggiungono il limite massimo prima della fine dell’anno“, spiega Leuzzi. Dover lavorare non pagati per alcuni mesi, tuttavia, non favorisce la motivazione. Il presidente Kompatscher ha confermato di essere già intervenuto presso il Ministro della Salute a questo proposito.
“I bambini e gli adolescenti hanno bisogno di cure specifiche, cioè pediatriche“, ha sottolineato Emanuela Pedevilla. “Queste devono essere disponibili per tutti i giovani pazienti, motivo per cui i colli di bottiglia dell’assistenza devono essere contrastati in modo mirato. Un’attenzione particolare deve essere dedicata anche al lavoro di prevenzione. Da anni siamo in fondo alla lista in termini di vaccinazioni pediatriche. Dobbiamo trovare nuovi modi per comunicare meglio l’importanza delle vaccinazioni ed aumentare la fiducia della popolazione“.
Günther Burger, direttore del Dipartimento provinciale alla sanità, e Isabella Mastrobuono, primaria dell’Assistenza primaria di base e Chronic Care, hanno menzionato le prossime sfide nel campo dell’assistenza pediatrica. Tra queste, l’istituzione di un’Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT) pediatrica – un raggruppamento di pediatri che garantisca l’assistenza ai pazienti del bacino d’utenza in coordinamento tra loro per l’intera giornata e per tutti i giorni della settimana.
L’incontro ha toccato anche una serie di punti da inserire nel nuovo contratto integrativo provinciale, che sarà negoziato a breve. Si va dall’ampliamento dei servizi offerti negli studi medici all’acquisto di attrezzature diagnostiche per i primi esami, fino ai sussidi provinciali per l’assunzione di ulteriore personale sanitario e di segreteria.
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