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Alexandra uccisa con 43 coltellate: la Procura indaga sulla premeditazione

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Sono state 43 le coltellate che Johannes Beutel, il marito di Alexandra Riffeser, reo confesso, avrebbe inferto a sua moglie.

Lo ha stabilito l’autopsia eseguita in mattinata sul corpo della vittima dal patologo incaricato dalla Procura della Repubblica, dott. Raniero.

Le ferite sono compatibili con il coltello modello ‘butterfly’ trovato nell’appartamento, dove è avvenuto il delitto. La vittima per difendersi ha morso l’indagato ad un dito.

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E non si parlerebbe più a questo punto di delitto d’impeto.

Anche se l’avvocato difensore di Beutel, Markus Vorhauser, sostiene la tesi del raptus e ha ribadito che l’indagato non avrebbe un ricordo lucido delle dinamiche di quanto accaduto, la Procura di Bolzano, nella giornata di ieri (28 settembre), ha confermato che le indagini dovranno a questo punto verificare anche l’ipotesi della premeditazione.

A scatenare la follia dell’austriaco sarebbero state le foto intime, scoperte nel tablet di lei, che la moglie avrebbe inviato a un amico.

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Davanti al giudice Peter Michaeler l’uomo avrebbe raccontato di aver perso la testa.

La scoperta delle foto e poi la consapevolezza che Alexandra aveva già preso la sua decisione in merito alla separazione sarebbe dunque la scintilla che ha scatenato la tragedia.

La prossima settimana la polizia scientifica di Padova svolgerà un sopralluogo all’interno dell’appartamento sequestrato per raccogliere ulteriori elementi di prova, informa una nota della Procura.

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