Economia e Finanza
Appalti, la liquidità è a rischio con la compensazione
“Chiediamo al Governo e al Parlamento di cancellare l’articolo 4 del Decreto fiscale che prevede l’obbligo per i committenti di versare le ritenute operate dalle imprese appaltatrici e subappaltatrici. È arrivata l’ora di dire basta al ribaltamento sulle imprese degli oneri dei controlli fiscali. Una pratica inconcepibile che crea gravissime difficoltà agli artigiani e alle piccole imprese già vessate dalla cattiva burocrazia”.
A chiederlo con forza è Claudio Corrarati, presidente della CNA Trentino Alto Adige.
“I fenomeni di omesso versamento delle ritenute sui dipendenti operate nell’ambito degli appalti – spiega Corrarati – possono essere contrastati agevolmente consentendo all’Agenzia delle entrate di conoscere in tempo reale la stipula di contratti di appalto, al fine di consentire comunque un tempestivo ed efficace e controllo sul corretto versamento delle ritenute operate sui dipendenti utilizzati per l’esecuzione dell’opera”.
CNA Costruzioni regionale aggiunge: “Le norme sulle indebite compensazioni, come disegnate dalla legge di bilancio 2019, per le imprese sono insostenibili. A iniziare dalle prestazioni nell’ambito di appalti e subappalti. Le molte criticità rilevate sono state comunicate al Ministro Gualtieri con una lettera della filiera delle costruzioni”.
CNA Costruzioni in particolare ritiene che “l’esigenza di individuare uno strumento di contrasto alle frodi non può dare come risultato un pregiudizio per i contribuenti, già soggetti alla ritenuta d’acconto, costringendoli a compensare solo dopo la dichiarazione. Così si penalizzano anche le aziende, che possono aspettare fino a due anni per i loro crediti”.
“CNA Costruzioni – spiega il referente regionale, Marco Scrinzi – ha chiesto di abrogare l’articolo 4 del Decreto fiscale che obbliga il committente o l’appaltatore, in caso di subappalto, a versare le ritenute relative ai dipendenti. Si tratta di una norma iniqua, farraginosa, complessa e sproporzionata che creerà difficoltà burocratiche ma soprattutto finanziarie. Si creeranno problemi di liquidità enormi con l’obbligo di mettere a disposizione le somme 5 giorni prima della scadenza. Senza contare la difficoltà di tenere una contabilità, giornaliera o addirittura, oraria nel caso di imprese con lavoratori impegnati su più cantieri”.
Secondo CNA regionale “la strada maestra per evitare questo rischio letale per il mondo delle piccole e medie imprese del settore costruzioni è senza dubbio l’abrogazione totale del famigerato articolo 4”.
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