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Politica

Autonomie del Senato: «In base ai ministri decideremo se votare la fiducia»

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Alle 12.00 di ieri il primo gruppo ad essere sentito da Mattarella è quello delle Autonomie del Senato . (Svp, Patt, Campobase e “sud chiama nord”)

All’uscita dall’incontro, Julia Unterberger, Luigi Spagnolli e Dafne Musolino hanno rilasciato una breve dichiarazione. Al Senato, ricordiamo, la maggioranza di centrodestra può contare solo su 14 parlamentari in più dell’opposizione.

E il gruppo delle Autonomie ne conta 7, cui vanno tolti probabilmente i voti di Giorgio Napolitano e forse della senatrice a vita Elena Cattaneo che difficilmente si presenteranno in aula per problemi di salute. Dunque la posizione dei partiti più piccoli può comunque essere un’indicazione non indifferente, soprattutto viste le fibrillazioni in Forza Italia.

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Per Unterberger è “giusto” affidare l’incarico alla Meloni ma si dice “orientata a votare no alla fiducia”, chiedendo a Fdi di “cambiare i toni nei nostri confronti” (in passato ci sono state tensioni per quanto riguarda le autonomie visto il noto “centralismo” di Fdi).

Spagnolli invece ha fatto sapere che “vigileremo sull’autonomia”. Mentre Musolino vuole sapere se ci sarà o meno un ministro per il Sud “anche alla luce del voto dei fiducia, perché, quanto ci sarà la lista dei ministri, vogliamo ad esempio capire se sarà confermato il ministero del Mezzogiorno, e che scelte farà la presidente in pectore quando ci presenterà la squadra di Governo”.

Il “no” dunque è una indicazione, ma il gruppo potrebbe anche astenersi. Qualche spazio di manovra sembra esserci: “Devono dimostrarci un cambio di atteggiamento – dice Unterberger – ma non è ancora detta l’ultima parola e decideremo anche in base ai ministri”.

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