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Merano

Bike Point a Merano: il Comune cerca partner per finanziare il progetto

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Un rendering tratto dallo studio di fattibilità elaborato dall'architetto Florian Scartezzini
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L’ex distributore di via Piave si trova in un punto nevralgico per la mobilità ciclistica e pedonale: con il parco delle Terme a pochi passi e la possibilità di collegarlo facilmente ai percorsi ciclabili diretti il centro, in val Passiria, in val Venosta e a Bolzano, la stazione di servizio dismessa potrà diventare un nodo della mobilità ciclistica del futuro.

I costi per il risanamento e la costruzione del bike point sono stati stimati intorno a un milione di euro (IVA inclusa).

Il bike point – ha ribadito il sindaco Paul Röschè un passo importante verso la mobilità dolce e il turismo sostenibile. Qui può sorgere un centro di servizi intorno al mondo della bicicletta: deposito sicuro, spogliatoio con armadietti e docce, officina con negozio di articoli dedicati e pompa a disposizione“.

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L’esecutivo meranese aveva a suo tempo deciso di ricorrere, per attuare questo disegno, a un progetto PPP (partenariato pubblico privato), che offre agli imprenditori la possibilità di realizzare la struttura e di gestirla per un determinato periodo di tempo.

Il 5 aprile, alle 11 in sala Giunta, è previsto un incontro nel corso del quale l’amministrazione fornirà agli interessati tutte le delucidazioni richieste in merito. Gli imprenditori avranno poi tempo fino alle ore 12 del 3 giugno per presentare all’Ufficio protocollo del Comune le loro proposte.

Queste verranno quindi valutate in base a diversi criteri (vedi Datei herunterladen: PDFpubblico avviso), in particolare sotto il profilo urbanistico ed ecologico. Verranno tenute in debita considerazione anche la durata della concessione e il rimborso a favore del Comune. Un ulteriore requisito è – in caso di ampliamento – la conservazione delle peculiarità architettonische dell’edificio.

Il distributore di carburanti di via Piave 19 venne progettualmente concepito nel 1950 dall’ingegner Piero Richard, che si ispirò allo stile Bacciocchi. Mario Bacciocchi, noto anche come “l’architetto dei grattacieli”, pianificò – nel periodo fra il 1952 e il 1958 e su commissione dell’ENI – una serie di stazioni di servizio AGIP dal design innovativo.

L’impianto di via Piave venne realizzato nel 1952 ed entrò un funzione poco dopo per essere poi chiuso definitivamente quindici anni fa. I lavori di bonifica del terreno sono stati eseguiti nel 2015 e nel 2016.

Il Comune aveva acquistato il terreno e l’edificio dall’ENI un anno fa per la somma di 160.000 euro più IVA.

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