Arte e Cultura
Bolzano Città della Memoria 2022, «Trasporto 81: un viaggio, un ritorno 1944-1945»
Nell’ambito delle iniziative per “Bolzano Città della Memoria 2022” l’Archivio Storico cittadino promuove al Museo Civico un’ esposizione dal titolo: “Trasporto 81: un viaggio, un ritorno 1944-1945″ dedicata al tema del trasporto del 05.09.1944, il cosiddetto “Trasporto 81“, con il quale centinaia di deportati politici dal Lager di Bolzano furono trasferiti nel Lager di Flossenbürg.
La mostra focalizza l’attenzione sul tema del Trasporto 81 con il quale fu deportato a Flossenbürg anche il maggiore Ubaldo Pesapane, il cui fondo di materiali originali (molto rilevante), è stato donato all’Archivio Storico dalla figlia Giovanna nel 2004/2005. I documenti del Fondo Pesapane costituiscono una sezione di significativa importanza della mostra.
In contemporanea sullo stesso tema, il Museo Civico ospita anche l’esposizione “I Deportati del Trasporto 81 Bolzano-Flossenbürg 5-7 settembre 1944” dell’ ANED, Associazione Nazionale ex Deportati nei campi nazisti. L’inaugurazione di ambedue gli appuntamenti è in programma mercoledì 21 settembre alle ore 18.00.
TRASPORTO 81: UN VIAGGIO, UN RITORNO 1944-1945
La mostra “Trasporto 81: Un viaggio, un ritorno, 1944-1945” nasce da un’idea dell’Archivio Storico della Città di Bolzano per onorare la ricorrenza di “Bolzano Città della Memoria 2022” e racconta uomini e documenti di un viaggio partito dal Lager di Bolzano il 5 settembre 1944.
Destinazione del viaggio un Lager nazista organizzato in un piccolo paese della Baviera orientale, al confine con l’odierna Repubblica Ceca: Flossenbürg. Sui vagoni merci sono rinchiusi circa 500 uomini. Arrivano a destinazione il 7 settembre 1944.
Uno di questi uomini è Ubaldo Pesapane. Come tutti, Pesapane è stato arrestato, rinchiuso in un carcere e poi inviato nel Lager di Bolzano. Come pochi, Pesapane è destinato a tornare. La figlia Giovanna dona nel 2004 e nel 2005 all’Archivio Storico della Città di Bolzano gli importantissimi documenti originali redatti dal padre durante il periodo del carcere, della deportazione a Bolzano, della deportazione a Flossenbürg, del dopoguerra.
Straordinario il lavoro di Ubaldo Pesapane, che sempre si sforza di difendere la memoria e l’onore dei deportati italiani morti nel Lager di Flossenbürg e nei suoi campi dipendenti, di cui è riuscito a redigere un elenco e a portarlo in Italia. Cura i contatti con le famiglie di coloro che non sono tornati, vive in uno stato di difficoltà e di precarietà con la sua famiglia dovuto a ruberie attuate dopo il suo arresto, al mancato pagamento di assegni che gli sono dovuti e all’inchiesta a cui viene sottoposto da parte dell’Esercito.
Il Lager di Flossenbürg viene aperto nel maggio 1938. E’ destinato a deportati uomini a cui dal marzo 1945 si aggiungono anche deportate donne. Nei sette anni del suo funzionamento più di 96.000 deportati/e vi vengono immatricolati; un terzo circa vi trova la morte. Il 20 aprile 1945 il Lager viene evacuato, la liberazione arriva grazie all’esercito americano il 23 aprile 1945. Il Lager di Flossenbürg conta 97 campi dipendenti, di cui 31 destinati a deportate donne.
In occasione dell’inaugurazione delia mostra verrà presentata la performance teatrale bilingue, dal titolo “Uomini non numeri” (musica e testi di Diego Baruffaldi; attori Salvatore Cutrì ed Evi Unterthiner), che va a integrare i contenuti dell’esposizione. Repliche per gruppi di max 15 persone, su prenotazione, nei giorni 15 ottobre/ 5 e 12 novembre, 3 e 10 dicembre 2022, ore 10.30.
Info e prenotazioni: [email protected] . Visite guidate alla mostra, su prenotazione – +39 0471 095474 (mar – dom: ore 10-17) [email protected]
I Deportati del Trasporto 81 Bolzano-Flossenbürg 5-7 settembre 1944
La mostra realizzata da Maria Antonietta Arrigoni e Marco Savini per l’ANED di Pavia, ricostruisce le vicende dei 432 deportati del “Trasporto 81”, il lungo convoglio di carri merci stipati di prigionieri partito da Bolzano il 5 settembre 1944 e arrivato due giorni dopo al lager di Flossenbürg in alta Baviera.
Tra di loro spicca la figura di Teresio Olivelli, esponente di area cattolica che è stato ricordato praticamente da tutti i superstiti, come esempio di difesa della propria e altrui umanità nel lager. La mostra ricostruisce la biografia dei deportati attraverso una pluralità di fonti (comprese quelle prodotte dai deportati stessi) non trascurando il ruolo culturale e letterario della memorialistica, vista come contributo storico alla conoscenza del vissuto nel lager.
Raramente è stato indagato un singolo trasporto di deportati; lo studio ha preso le mosse dall’elenco stilato dalle SS dei deportati arrivati con quel convoglio entrati nel campo il 7 settembre 1944. L’esposizione vuole valorizzare la deportazione politica dall’Italia, spesso poco considerata.
Ci si è avvalsi di documenti concessi dal Memoriale del campo di Flossenbürg, numerosi i testi appartenenti alla memorialistica, intrecciati con carte provenienti da archivi degli Istituti per la Storia del Movimento di Liberazione, dell’ANED, della Fondazione Memoria della Deportazione, di Archivi di stato, dei Notiziari delle GNR, del Centro Ricerche della Croce Rossa Internazionale di Arolsen e di archivi presenti nei diversi luoghi di arresto (Museo del Risorgimento di Milano, Archivio della Città di Bolzano).
Integrano i documenti scritti i disegni degli stessi deportati a Flossenbürg, con una comunicazione visiva di forte impatto emotivo. In particolare sono presenti numerose opere concesse da Vittore Bocchetta, uno degli ultimi sopravvissuti del trasporto 81.
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