Arte e Cultura
Bunker in Alto Adige: il Forte di Fortezza cerca testimoni

Chi si ricorda della costruzione dei tanti bunker in Alto Adige? Il Forte di Fortezza nell‘ambito di un progetto di ricerca cerca informazioni su questo tema.
Chi erano gli uomini, che negli anni tra il 1938 ed il 1942 hanno costruito centinaia di bunker in Alto Adige? Dove alloggiavano? Dove mangiavano? Che effetto ebbe la loro presenza nei paesi dell’Alto Adige? Bighellonavano nei paesi dopo il lavoro? Si creavano amicizie o inimicizie? O il contatto con loro era vietato? Com’erano vestiti? E da dove venivano?
Heimo Prünster cerca risposte a queste e tante altre domande. L’architetto ed esperto di bunker dall’autunno del 2019 lavora ad un progetto di ricerca del Forte di Fortezza, il primo in assoluto, che si occupa specificatamente del Vallo Alpino, l’apparato difensivo fascista dei tempi della Seconda Guerra Mondiale, costruito con l’intento di difendere l’arco alpino con centinaia di bunker – e che nel linguaggio popolare venne ironicamente chiamato „linea non mi fido‘, Mussolini infatti lo fece costruire diffidando del suo alleato Hitler.
Verrà analizzato anche lo scomodo tema delle espropriazioni, che anticiparono la costruzione dei bunker: come avvenivano, se tutto doveva essere organizzato sotto stretto riserbo? Chi le effettuò? E avvennero nel rispetto delle leggi di allora? Anche i cantieri, inoltre, sono oggetto di studio: chi poteva osservare le cave, i magazzini, le cucine da campo o le consegne del materiale? Quali mezzi di trasporto vennero utilizzati? E come vennero trasportate nei cantieri le migliaia di tonnellate di cemento e sabbia?
Il Forte di Fortezza cerca testimoni, che hanno vissuto o assistito ai lavori di costruzione dei bunker in prima persona, o persone, che non c’erano ancora, ma che ne hanno sentito parlare da parenti o conoscenti.
Chi si sente chiamato in causa, può contattare il responsabile del progetto, Heimo Prünster (tel.: 392/9811603, mail@heimopruenster.com). Informazioni particolarmente interessanti confluiranno anche nella futura mostra permanente, che verrà inaugurata al Forte nel 2021.
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