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Alto Adige

Deroghe per artigiani di servizio e cura della persona, CNA: “Emergenza Covid, ordinanza provinciale lacunosa”

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CNA-SHV Unione Artigiani chiede con forza alla Provincia, ai Comuni ed alle forze dell’ordine che sabato 31 ottobre, primo giorno di applicazione dell’ordinanza provinciale n. 50 firmata il 30 ottobre, non venga elevata alcuna sanzione agli operatori economici,  in particolare artigiani di servizio, della cura della persona e gastronomie, che, a causa della tardiva emanazione della stessa ordinanza e senza alcun confronto preventivo con le associazioni di categoria, stanno agendo in assoluta buona fede sulla base di interpretazioni della norma.

In particolare – argomenta Claudio Corrarati, presidente di CNA-SHV – l’ordinanza n.50, quando dispone la chiusura dei negozi dal lunedì al sabato alle ore 18, non cita in alcun modo tutti quegli artigiani che hanno bottega o salone, simili a un negozio. Pensiamo a parrucchieri, estetisti, nails, artigiani artistici, meccatronici, gommisti, riparatori di biciclette, lavanderie, sarti, calzolai.

Avevamo sollevato il quesito già mercoledì 29 e giovedì 30, ma la Provincia, avendo tralasciato il confronto con le categorie, ha creato un vuoto normativo che è possibile colmare solo con l’interpretazione. Abbiamo chiesto un’interpretazione autentica al presidente della Provincia, il quale ci ha chiarito che la ratio della norma è non avere gente in strada dopo le 18 per evitare assembramenti”.

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A questo punto, pur avendo consigliato agli associati di chiudere ogni giorno feriale entro le 18 – prosegue Corrarati – crediamo che alcune attività, ad esempio quelle di cura della persona, ma anche i gommisti per adesso tempestati di richieste per il cambio gomme, sono comunque abituati ad esercitare su appuntamento e, in virtù delle specificità del lavoro artigiano, potrebbero operare anche dopo le ore 18.

Sarebbe utilissima, a tal fine, un’elencazione in apposita circolare dei codici ATECO autorizzati a sforare le ore 18. Riteniamo che anche gli artigiani che hanno negozio e annesso laboratorio dopo le 18 possano proseguire almeno il lavoro in laboratorio, in tutta sicurezza e senza contatti con i clienti”.

Capitolo a parte meritano le gastronomie, dimenticate persino dal DL Ristori, per le quali CNA nazionale ha scritto ai ministri Gualtieri (Bilancio) e Patuanelli (Sviluppo economico) sottolineando che è inammissibile l’assenza di ristori per tutte le attività di somministrazione alimenti senza tavoli.

Anche l’ordinanza provinciale non le cita – rileva Corrarati – . Ci fidiamo dell’interpretazione a voce del presidente della Provincia sulla possibilità di effettuare servizio di asporto tutti i giorni fino alle 22. Ribadiamo, altresì, l’opportunità di non elevare multe in assenza di ulteriori chiarimenti”.

Chiarimenti ed integrazioni che – conclude il presidente della CNA-SHV – sono indispensabili, ma solo dopo aver ripristinato il corretto ed utile confronto con le associazioni di categoria e quelle sindacali, non soltanto per l’ordinanza contingibile e urgente relativa all’emergenza, ma anche per pianificare insieme misure e interventi a medio e lungo termine, sulla scia dell’ottima collaborazione concretizzata ad aprile per stilare i protocolli di sicurezza e riaprire le attività senza rischi per i cittadini, gli imprenditori e i lavoratori”.

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