Alto Adige
Domani scatta l’ora legale, avanti di un’ora le lancette. Ma potrebbe essere l’ultima volta
Torna nella notte tra sabato 27 e domenica 28 marzo in tutta Europa l’ora legale.
Alle 2.00 di notte le lancette si spostano in avanti di un’ora. Dormiremo dunque un’ora in meno, ma guadagneremo un’ora di luce nel pomeriggio. E soprattutto si risparmierà energia.
L’ora legale arriva dopo l’equinozio di primavera: scatta l’ultima domenica di marzo – quest’anno il 28 – e termina l’ultima domenica di ottobre, quando si torna all’ora solare.
L’adozione dell’ora legale è però un tema di cui si discute in Europa, tra costi per la salute – provoca uno scompenso nelle abitudini e nel ciclo del sonno delle persone – e l’innegabile vantaggio del risparmio energetico. Per questo il 2021 potrebbe essere l’ultimo anno in cui a fine marzo, puntualmente, scatta il cambio di ora.
La cosa forse quest’anno cade sotto silenzio e non assume l’importanza degli anni scorsi vista la pandemia che sta devastando l’Italia dal nord a sud.
Tale cambiamento ci ruberà sessanta minuti di sonno che verranno recuperati in questa ultima data, quando le lancette dovranno essere retrocesse anche se il cambiamento di orario annuale è oggetto di intense discussioni in particolare nei Paesi limitrofi, anche se non sono ancora state prese decisioni definitive.
L’ora legale inizia come ogni anno l’ultima domenica di marzo e termina l’ultima domenica di ottobre.
La Commissione Europea aveva già chiesto la soppressione del cambio d’ora già dal 2019, con il mantenimento per tutti dell’ora legale, l’orario estivo, per intenderci, ma la richiesta è stata bocciata e l’abolizione del cambio rimandata al 2020, lasciando ad ogni Paese la facoltà di decidere a quale dei due “fusi orari” attenersi. Questo se l’Europa come è ora sopravviverà al pandemia coronavirus.
Non si tratta comunque solo di un’ora di sonno in meno e la necessità di risparmiare globalmente energia ma, com’è noto, questa pratica, che da noi è in uso dagli anni ’60, ma un cambiamento che provoca una serie di conseguenze sui normali bioritmi che sono stati anche oggetto di studio per alcune conseguenze negative non difficilmente percepibili: tra tutte, un aumento degli attacchi cardiaci.
“L’inizio dell’ora legale, scrivono ad esempio i ricercatori del Karolinska Institut di Stoccolma, sono come un enorme esperimento naturale. In particolare noi abbiamo notato un aumento del 4% degli attacchi cardiaci nella settimana successiva all’introduzione“.
Un’analisi della American Academy of Neurology ha dimostrato che gli effetti sull’orologio biologico del cambio dell’ora aumentano del 25% il rischio di ictus nei malati di cancro, e del 20% negli over 65. Oltre al rischio cardiaco molto studiati sono gli effetti del cambio sul sonno.
Una ricerca su 14 studenti coordinata da Antonio Tonetti dell’Università di Bologna e pubblicata su Chronobiology International, ad esempio, ha trovato un maggior numero di risvegli notturni e una maggiore difficoltà ad alzarsi dal letto nei giorni successivi all’arrivo dell’ora legale.
Altri effetti negativi, che per una ricerca sugli Annals of Human Biology non sono contrastati neanche da una particolare combinazione di geni che facilita il sonno, sono stati trovati sugli ormoni dello stress, che aumentano del 5%, e persino sulla propensione a distrarsi sul web mentre si è al lavoro.
Per uno studio sul Journal of Applied Psychology questa ‘sale drammaticamente’ per effetto del sonno peggiore. Ci sono però ovviamente anche dei lati positivi derivanti dal cambio. Il primo, quello per cui è nata la pratica, è il risparmio energetico.
Gli esperimenti condotti sul ‘laboratorio’ costituito dall’ora legale hanno svelato anche effetti positivi sulla salute. La possibilità di avere più ore di luce nel pomeriggio, ad esempio, aiuta a combattere l’obesità infantile, mentre una ricerca pubblicata sul Journal of Safety Research ha trovato che la luce naturale serale diminuisce il rischio di incidenti stradali.
Sulla scorta di quanto sostengono tali ricerche nella nostra società si tende a dormire troppo poco rispetto al necessario ed in tal senso anche un’ora in meno può comportare effetti evidenti sui nostri comportamenti. Peraltro, v’è da sottolineare che il nostro organismo ha bisogno di almeno un giorno per regolare l’orologio interno biologico.
In tal senso i medici che si sono occupati della questione consigliano di andare a dormire un’ora prima del solito il sabato o, ancora meglio, di cominciare ad anticipare i tempi già una settimana prima, anche se quest’anno ci sarà per molti un giorno in più per adattarsi.
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