Musica
Emiliano Fantuzzi: “Quelli dei talent? Come razzi. Presto il mio primo album da solista”
Emiliano Fantuzzi, classe ’75, genovese di nascita ma emiliano di adozione e poi chitarrista, programmatore: nel suo bagaglio di esperienza troviamo collaborazioni con Nek, Morandi, Laura Pausini oltre a quelle con Biagio Antonacci, un rapporto nato nel 1997 con il tour “Il mucchio” in qualità di programmatore audio e proseguita dal 2011 fino ad oggi da chitarrista.
Ciao Emiliano , tu hai fatto la tua gavetta che va da quando ti esibivi con il ” Complesso residenziale ” fino a collaborare con importanti artisti della musica italiana. Oggi invece sembra che tutto debba essere in qualche modo convenzionato con i vari talent in primis Amici e X Factor. Cosa ne pensi di questi programmi che lanciano giovani artisti per poi sostituirli dopo neanche un anno ?
È una cosa che non va troppo bene, l’obiettivo dei talent è quello di sviluppare un programma, non la crescita di un’ artista come avveniva in passato. Con i talent avviene il contrario, quello che importa è portare avanti il loro business che è il mezzo per tenere in piedi tutto.
Certo per un giovane è un’opportunità che può portare al successo, come è avvenuto con Marco Mengoni, Emma o Alessandra Amoroso oppure portare ad essere una meteora che dura qualche mese. In quel caso sta tutto alla managerialità portare avanti un’artista. Oggi ascolto volentieri Calcutta, che è riuscito ad ottenere un certo successo a differenza di altri usciti dai talent, che sono stati come dei razzi: una volta esplosi non è rimasto nulla.
La musica, o meglio il panorama musicale, ci offre continue novità ed una di queste è la musica Trap. Come lo trovi questo nuovo genere musicale?
Occupandomi tanto di programmazione ti dico che è un mondo che conosco bene. Per valutare la Trap dobbiamo fare due valutazioni di genere: la trap sonora e quella artistica. Quella sonora riguarda solo l’aspetto strumentale, ovvero uno strumento è uno strumento e da qui nulla di strano, ti metti lì e suoni la tua musica. Quella artistica invece riguarda la composizione. Oggi nel Trap abbiamo Young Signorino, che è un personaggio che richiama cose brutte: la prima cosa che ti viene in mente sentendo il suo nome non è certo la sua musica.
Hai mai pensato di intraprendere un’avventura da solista, di uscire con un album tutto tuo ?
Si ci ho pensato. Ho iniziato questo lavoro scrivendo brani per la mia band, il “Complesso residenziale. Dieci anni fa ho fatto un tentativo mentre posso dirti che da gennaio sto scrivendo dei pezzi e con Francesco Ciccotti e prossimamente uscirà il mio ” primo lavoro” che dovrebbe comprendere dodici pezzi. Chissà vedremo come andrà il tutto.
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