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Politica

Forum sulle minoranze dell’Accademia diplomatica di Vienna. Kompatscher ha portato l’esempio dell’Alto Adige

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Ieri sera (2 maggio) il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, è stato invitato quale relatore all’apertura del “Europe-Central Asia Regional Forum on Minorities”, all’Accademia diplomatica di Vienna.

Con la moderazione della direttrice dell’ungherese “Tom Lantos Institute“, Anna-Mária Bíró, assieme a Kompatscher sono intervenuti in apertura anche Peter Launsky-Tieffenthal, segretario generale del Ministero per le opportunità europee e internazionali della Repubblica d’Austria, Kairat Abdrakhmanov, Alto Commissario dell’OSCE per le minoranze nazionali, Ilze Brands-Kehris, vicesegretario generale delle Nazioni Unite per i diritti umani, e Fernand de Varennes, relatore speciale delle Nazioni Unite per le istanze delle minoranze.

Permettere alle minoranze di decidere sul proprio futuro

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Il presidente Kompatscher ha parlato dell’esempio dell’Autonomia dell’Alto Adige. Dove per fortuna si è riusciti a risolvere pacificamente un conflitto, mantenendo ed allargando le competenze autonomistiche. Il presidente ha legato la sua analisi ad un desiderio, e cioè che alle minoranze di tutto il mondo, sull’esempio di quanto successo in Alto Adige, sia concessa la possibilità di decidere autonomamente il proprio destino.

Autonomia come strumento pacifico di sviluppo

Come chiave per lo sviluppo dell’Alto Adige dall’Accordo De Gasperi-Gruber, all’approdo della questione altoatesina all’ordine del giorno dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, fino al secondo Statuto di Autonomia ed all’autonomia finanziaria raggiunta oggi, Kompatscher ha indicato l’importanza di regole chiare, quasi irrevocabili, che diano alle minoranze la sicurezza di cui hanno bisogno per rapportarsi con la società maggioritaria.

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L’esempio dell’Alto Adige non è perfetto e dev’essere continuamente sviluppato, facendo attenzione alle nuove sfide”, ha sottolineato il presidente nel suo intervento. “Ma siamo anche consapevoli che la nostra Autonomia ha contribuito a risolvere pacificamente un conflitto. I cinquant’anni passati hanno mostrato che l’Autonomia altoatesina è stata uno strumento efficace per permettere lo sviluppo sociale ed economico della Provincia”.

Anche l’Alto Commissario OSCE Abdrakhmanov ha sottolineato l’esempio positivo dell’Alto Adige, facendo riferimento all’importante contributo della Dichiarazione di Bolzano sulla protezione delle minoranze, che ha ricevuto molta attenzione all’estero. Bisogna fare tutto il possibile, a tutti i livelli, per incoraggiare gli Stati a concedere ampi diritti alle minoranze, che altro non sono che diritti umani. Il presidente Kompatscher ha colto l’importante occasione per estendere a tutti i presenti l’invito alle celebrazioni dell’11 giugno, a Bolzano, per i 30 anni della chiusura della vertenza altoatesina.

Anche Fernand de Varennes, relatore speciale delle Nazioni Unite per le istanze delle minoranze sarà a Bolzano l’11 giugno. Ha sottolineato l’importanza dell’esempio rappresentato dall’anniversario del traguardo raggiunto dall’Alto Adige, esprimendo l’auspicio che questo possa dare un positivo impulso alle minoranze di tutto il mondo.

Allo stesso tempo, de Varennes ha raffreddato gli entusiasmi, dicendo che nell’ultimo decennio i conflitti che vedono coinvolte le minoranze sono triplicati e i discorsi d’odio nei confronti delle minoranze etniche o religiose si sono moltiplicati, minacciando sempre di più la pace in molte regioni del mondo.

Più che mai, è importante riconoscere la nostra comune responsabilità per la pace ed essere pronti a scendere a compromessi per ottenerla”, ha sottolineato il presidente della Giunta, dopo l’apertura dell’evento a Vienna.

Cos’è l’Europe-Central Asia Regional Forum on Minorities

L’Europe-Central Asia Regional Forum on Minorities trova fondamento nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti delle minoranze linguistiche, adottata 30 anni fa in dicembre. Questa stabilisce, tra il resto, che “persone appartenenti a minoranze etniche, religiose o linguistiche (…) hanno il diritto di mantenere la propria cultura, professare e praticare la propria religione e di usare la propria lingua, privatamente e pubblicamente, liberamente e senza interferenze o qualsiasi forma di discriminazione”. Il Forum si concluderà oggi, martedì 3 maggio.

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