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Il papà le toglie il telefono: 13enne accusa i genitori di maltrattamenti, indaga la Procura

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Un gesto educativo si è trasformato in un caso giudiziario che ha coinvolto forze dell’ordine, servizi sociali e la neuropsichiatria infantile. Una 13enne del nord Barese ha denunciato i propri genitori per presunti maltrattamenti dopo che il padre, a seguito di una lite, le aveva disattivato la connessione a internet. La vicenda, avvenuta nel gennaio dello scorso anno, è ora sotto la lente della Procura di Trani, che ha aperto un’inchiesta coordinata dal pm Lucio Vaira e giunta davanti al gip Marina Chiddo.

Secondo quanto riportato da fonti locali, la giovane, ritenendosi vittima di un’ingiustizia, ha contattato il numero di emergenza per l’infanzia 114, dando così avvio all’iter previsto nei casi di presunta violenza domestica. Il coinvolgimento delle autorità ha portato all’intervento di esperti del reparto di neuropsichiatria infantile della Asl di Barletta-Andria-Trani, i quali hanno analizzato la situazione familiare e il comportamento della ragazza.

Dalle indagini è emerso un quadro complesso: la 13enne avrebbe sviluppato una forte dipendenza dal cellulare, utilizzato per circa dieci ore al giorno. Questo abuso avrebbe avuto un impatto negativo sul rendimento scolastico, con voti particolarmente bassi che sarebbero stati la causa principale delle discussioni tra la giovane e i genitori. Il padre, preoccupato per la situazione, avrebbe deciso di intervenire disattivando la connessione a internet e, in alcuni casi, sottraendole il telefono.



Nel corso di un incidente probatorio, la stessa ragazza avrebbe ammesso che le discussioni con i genitori erano legate ai risultati scolastici e che il cellulare era oggetto di contesa. “Dopo i brutti voti a scuola, mi veniva tolto il telefono,” avrebbe dichiarato la 13enne, confermando così il motivo delle tensioni familiari.

La vicenda solleva interrogativi sull’uso eccessivo della tecnologia tra i più giovani e sulle difficoltà che i genitori incontrano nel tentativo di gestire situazioni di dipendenza digitale. Mentre la Procura prosegue gli accertamenti, il caso rappresenta un esempio emblematico delle sfide educative legate all’era digitale e delle potenziali implicazioni legali in ambito familiare.

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