Società
Il vescovo Muser visita i detenuti per Natale
Ieri (17 dicembre) il vescovo Ivo Muser ha fatto visita ai detenuti della casa circondariale di via Dante a Bolzano, dove ha presieduto una liturgia della Parola in preparazione al Natale.
“Dio in Gesù Cristo si è fatto uomo e così partecipa alla realtà umana: questo vuol dire che partecipa e vive anche le sofferenze, i dolori, le domande aperte, le delusioni, le infedeltà che noi uomini dobbiamo sopportare”, ha affermato mons. Muser, commentando la pagina del vangelo di Matteo proclamata durante il momento di preghiera.
“Di questi dolori – ha proseguito il vescovo –, di queste sofferenze Gesù ci parla direttamente nel Vangelo: avere fame e sete e non aver da mangiare, essere forestiero e sentirsi escluso, essere senza tetto o senza vestiti, essere malato, ed anche essere carcerato. Gesù ci fa riflettere che ogni persona può sopportare queste carenze e sofferenze se si sente accompagnata e riceve aiuti concreti”.
Da qui l’invito a “portare umanità in ogni situazione della nostra vita, soprattutto nei momenti e nei luoghi di dolore, solitudine e sofferenza”.
“Non abbiamo bisogno di una società perfetta, ma di una società umana“, ha sottolineato il vescovo. Mons. Muser si è quindi rivolto agli ospiti della casa circondariale di via Dante.
“Imparando dagli sbagli del passato, si può aprire un nuovo capitolo della vita. Nessuno di noi minimizza ciò che avete fatto. Dovete assumervi le responsabilità per le scelte sbagliate della vostra vita“.
Una visita, quella del vescovo Muser, che coincide con l’ultimo periodo alla direzione del carcere bolzanino di Anna Rita Nuzzaci.
“Lascio un carcere ricco di umanità e questo grazie alle tante persone che sono vicine a questa struttura e ai suoi ospiti e che si adoperano per rendere le giornate meno tristi”, ha detto Nuzzaci, che dai primi mesi del prossimo anno lascerà dopo 16 anni la casa circondariale di via Dante per andare a dirigere il carcere di Trento.
“Sono contenta che si farà il nuovo carcere di Bolzano”, ha aggiunto. Questo carcere è descritto come uno dei peggiori d’Italia, ma questo riguarda solo la struttura. Tra queste mura, infatti, si respira una grande carica di umanità e questo grazie anche alla collaborazione di tanti volontari.
La casa circondariale di Bolzano ospita attualmente 115 detenuti (a fronte di una capienza massima di 105 persone); di questi 86 sono stranieri e 29 cittadini italiani.
L’80% dei detenuti sta scontando una pena definitiva.
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