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L’ascesa di Jannik Sinner

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Nel corso degli ultimi anni il tennis italiano si è fatto riconoscere e ha saputo imporsi nel panorama internazionale. Tanti sono i talenti che hanno popolato la rosa degli azzurri, a cominciare da Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini, continuando l’attuale stella più luminosa dell’universo del tennis, Jannik Sinner.

Un mix esplosivo di fuoriclasse che ha fatto avvicinare sempre più persone a questo sport, seguendo letteralmente attaccati allo schermo le vicende del circuito ATP.

Jannik Sinner in questo senso ha stupito davvero tutti: di passi ne ha fatti da quel lontano 2018, quando a sedici anni entrava a competere nel circuito ATP.

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Una carriera luminosa e non priva di ostacoli, che ha reso il profilo di Sinner uno dei più quotati nelle scommesse tennis in tutto il mondo e a gran ragione, perché di talenti simili non se ne vedono tutti i giorni.

Anche chi non segue il tennis ha sentito parlare di Jannik Sinner come di un enfant prodige. Ma come ha fatto a raggiungere tali traguardi in così breve tempo?

Jannik Sinner: dagli sci alla racchetta

16 agosto 2001: una data da ricordare per tutti gli appassionati, perché fu in questo giorno che nacque una vera e propria leggenda.

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Nato infatti a San Candido, nella parte più a est del Trentino-Alto-Adige, Sinner viene subito equipaggiato con un paio di sci. Siamo in Val Fiscalina e già a 10 anni Jannik ha affrontato le sfide che porta uno sport agonistico, diventando ben presto una promessa dello Slalom gigante.

Una strada già tracciata dunque, se non fosse per quell’hobby che coltivava nel tempo libero: il tennis.

È il 2014 quando Jannik, a soli tredici anni decide, come fa la gran parte degli adolescenti iniziati sin da piccoli a un particolare sport, di allontanarsi dagli sci e di dedicarsi con più frequenza al tennis. Una scelta all’inizio fatta inconsapevolmente su ciò che avrebbe portato in futuro, ma ben presto il talento e la passione hanno dato prova delle incredibili potenzialità del ragazzo che lo porteranno infine alla vittoria in un Grande Slam.

Gli inizi con Piatti

Non passa molto tempo quando dai maestri Mayr e Spizzica passa a Riccardo Piatti e al Tennis Centre di Bordighera. È il 2015 quando Sinner lascia i suoi monti del Sud Tirolo e si trasferisce sulla costa ligure, dove tra le altre cose, impara l’italiano.

Sinner si contraddistingue subito per la sua attitudine fuori e dentro il campo. Quando non impugna la racchetta è un ragazzo solare, come tanti, ma appena in campo, si trasforma: freddo, concentrato, attento e non incline alle emozioni.

In un’intervista dirà che tale attitudine è stata maturata nel corso degli anni, abituato anche dai genitori che, sin da piccolo, lo avevano abituato a cavarsela da solo nelle situazioni più complesse.

I primi successi

I primi passi sono ricchi di successi e non trascorre molto tempo dal primo grande traguardo. È nel gennaio del 2018 quando nemmeno diciassettenne trionfa a Sharm el-Sheikh nel suo debutto nel mondo del tennis professionistico e, nemmeno un mese dopo, vede il suo nome tra la classifica mondiale dei tennisti più forti, chiudendo la stagione in posizione 551.

Una data che tutti ricordano come punto di svolta nella carriera di Jannik è il 24 febbraio 2019, al Challenger 80 di Bergamo. La vittoria su Roberto Marcora gli vale il primo premio e il podio nella classifica del più giovane italiano a riuscire nell’impresa.

Il 2019 ha segnato sicuramente una svolta nella carriera di Sinner, concludendo l’anno e qualificandosi come il più giovane a entrare nella top 80 della classifica ATP e scalandola ancora a novembre 2020, quando trionfa al tie-break su Vasek Pospisil nel 250 e raggiunge il record del più giovane italiano a vincere un titolo ATP nell’era Open. Sempre a novembre, fa sua la posizione 37.

Le imprese di Sinner oggi

Con un balzo avanti nel tempo arriviamo nel 2023, con le sue ultime imprese degne di nota: a febbraio stravince il 250 di Montpellier, senza perdere neanche un set, piazzandosi tra i migliori 14 tennisti al mondo.

Impossibile non citare la storica semifinale di Wimbledon, la prima Slam in carriera di Sinner a cui accede a soli 21 anni. Trova la battuta di arresto con Djokovic ma non si arrende.

E infatti, ad agosto si impone nel Masters 1000 di Toronto, salendo in posizione 6 nella classifica ATP. A seguire, le vittorie del Torneo di Pechino e quello di Vienna, conquistando il decimo titolo in carriera, pari solo a Panatta.

Arrivano ben presto le ATP Finals: 12mila persone presenti e milioni di spettatori con gli occhi puntati sul campo con il cuore in gola e Sinner non delude. Finalmente ha la sua rivincita contro il n.1 del mondo Djokovic in un match indimenticabile.

Conclude l’anno con la vittoria della Coppa Davis, portando l’Italia sul tetto del mondo, e si appresta a porre le basi per un 2024 stellare con la prima vittoria dell’anno, agli Australian Open.

Insomma, di strada ne ha fatta l’enfant prodige da quando decise di impugnare la racchetta e fare del tennis molto più che un semplice hobby.

Non resta che attendere i prossimi tornei per vedere se il grande Sinner riuscirà a bissare il successo di Melbourne per puntare a diventare il n.1 al mondo.

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