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Politica

Legge europea provinciale 2019: nuove norme sull’uso dell’acqua pubblica

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La Giunta provinciale, su proposta del presidente Arno Kompatscher, ha approvato oggi (27 agosto) il testo della legge europea provinciale 2019.

Il disegno di legge verrà ora inoltrato alla Commissione legislativa per poi essere votato dal Consiglio provinciale. La legge dispone il recepimento della direttiva 2000/60/CE con l’introduzione nelle leggi provinciali dei relativi istituti normativi europei.

Gli incassi del canone idrico vincolati a opere ambientali

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La direttiva europea in materia di acque pubbliche prescrive che le politiche dei canoni devono essere uno strumento per l’utilizzo efficiente delle acque pubbliche, anche alla luce dei cambiamenti climatici, che impongono una maggiore sostenibilità e parsimonia nell’uso di questa risorsa.

Nella legge si stabilisce il principio che gli utilizzatori dell’acqua devono contribuire ai costi secondo il principio “chi inquina paga” e a quello di precauzione, con l’obiettivo di coprire i costi ambientali legati agli utilizzi idrici.

Oltre la metà degli articoli della legge europea provincia è proprio dedicata alla nuova regolamentazione del canone idrico, con l’obiettivo di perseguire anche in Alto Adige gli obiettivi stabiliti a livello europeo per la tutela e la valorizzazione di questa risorsa.

La buona notizia è che questo canone verrà utilizzato per migliorare l’utilizzo dell’acqua, dunque per il miglioramento del sistema e l’efficientamento della rete, con l’obiettivo di garantire una sempre maggiore sostenibilità e rispetto dell’ambiente per questo settore“, ha detto il presidente Kompatscher.

Gli obiettivi: sostenibilità ed efficienza

Concretamente la Giunta provinciale si pone l’obiettivo di aumentare l’efficienza di utilizzo delle acque pubbliche, ridurre i punti di prelievo e le quantità d’acqua prelevate da fiumi, laghi e bacini, promuovere pratiche di utilizzo meno impattanti e più sostenibili per il territorio e minimizzare i prelievi nelle zone con scarsa disponibilità idrica.

Le legge istituisce una suddivisione per settori fra i diversi utilizzi idrici: da quello domestico a quello agricolo, produttivo, di protezione civile e come forza motrice. In un secondo momento la Giunta avrà il compito di stabilire l’ammontare dei canoni idrici, i criteri di calcolo e le eventuali esenzioni per gli utilizzi, sulla base della portata sociale, ecologica ed economica dei singoli utilizzi.

Non sono interessati dalla nuova legge i canoni istituiti alla fine del 2017 per le acque minerali e per l’utilizzo idroelettrico. I canoni idrici sono corrisposti a decorrere dal 1 gennaio 2020.

L’utilizzo dell’acqua

Fino a questo momento esistevano Comuni nei quali l’acqua potabile era gratuita. Ora questi devono essere in grado di realizzare riserve d’acqua sul proprio territorio. Queste riserve sono finalizzate a dotare i Comuni di una scorta per rifornire la popolazione anche in futuro in modo sicuro di acqua potabile, ad esempio ristrutturando o realizzando bacini di raccolta, condotte e reti di distribuzione.

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