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Alto Adige

Limiti di movimento nei comuni di residenza, Gander: “Ordinanze fatte male, dalla giunta provinciale solo arroganza e confusione”

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“Non è più possibile mantenere questo atteggiamento arrogante e menefreghista da parte della Giunta Provinciale! Quello che vedete nella foto è uno screenshot di oggi, mercoledì 17 marzo, alle ore 20:55. Il sito è quello della Provincia “Autonomissima” di Bolzano e, visto che siamo in zona arancione, scrive che c’è libertà di movimento all’interno del comune, quindi anche per attività motoria e sportiva, dalle 5:00 alle 22:00, nulla di più falso.” Con queste parole Stefania Gander, coordinatrice provinciale di Italia Viva commenta rle ordinanze della provincia riguardanti il coprifuoco e i limiti di movimento all’interno dei comuni di residenza.
In effetti, se si naviga sul sito della Provincia, arrivati alla pagina screenshottata da Gander, nella sezione “sicurezza e protezione civile”  si possono trovare scritte le seguenti parole: “Libertà di movimento all‘interno del proprio comune: Tra le ore 5 e le 22 ci si può muovere liberamente all‘interno del Comune di residenza. All’ interno del territorio comunale è possibile utilizzare i mezzi di trasporto privati per raggiungere luoghi dove poter passeggiare o praticare attività sportive individuali. Coprifuoco: Tra le ore 22 e le 5, come fino ad ora, sono consentiti movimenti dovuti a cause di necessità.” (http://www.provincia.bz.it/sicurezza-protezione-civile/protezione-civile/spostamenti.asp)
“L’ultima ordinanza mantiene quanto scritto all’articolo 5 della penultima ordinanza provinciale, che limita l’attività motoria e sportiva dalle 5:00 alle 20:00. La differenza non è da poco, perché comporta una sanzione da 400 euro. Ovviamente si può provare a chiamare qualche ufficio pubblico, ma a volte vi sentirete dire che il coprifuoco è alle 20:00, altre alle 22:00, altre che tra le 20 e le 22 si può solo far rientro a casa. Ancora una volta le ordinanze sono fatte malissimo, con continui richiami alle precedenti, commi inutili e insensati. Questa mancanza di rispetto e questa ormai fallimentare ostinazione nel dover cambiare almeno una virgola rispetto al resto del Paese si traduce in una confusione che la cittadinanza non si merita e di certo non aiuta ad uscire dalla pandemia.”
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