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Economia e Finanza

Mediocredito, Team K: “Perché privarsi della banca pubblica e non usarla per le aziende altoatesine?”

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La Giunta provinciale volta le spalle al futuro. Bocciata in Consiglio provinciale la mozione del Team K finalizzata a scongiurare la dismissione delle quote in mano alla Provincia di Mediocredito Spa.

“L’istituto di credito pubblico può rappresentare un salvagente imprescindibile per la nostra economia, è miope e poco lungimirante non considerarlo un asset strategico per il futuro della nostra terra”, sostiene il capogruppo del Team K, Paul Köllensperger. “In Germania la Kfw invece è stata fondamentale con il suo apporto di liquidità all’economia. Cedere le quote di Mediocredito Spa è un enorme errore strategico“.

In questo periodo di difficoltà, con fatturati in molti casi azzerati per un lungo periodo causa Covid, le aziende hanno bisogno di liquidità e sostegno. È evidente anche l’interesse pubblico ad evitare fallimenti, che a loro volta causerebbero la perdita di posti di lavoro e costi sociali per lungo tempo.



Inoltre va evitato che le stesse aziende diventino preda di gruppi internazionali che entrano nel nostro mercato approfittando della debolezza del momento, facendo “shopping” di imprese. E’ quindi fondamentale che la mano pubblica attraverso istituti finanziari partecipati, offra adeguati sostegni per ripartire e superare le difficoltà del momento, fornendo liquidità immediata.

Un modello in questo senso lo si trova in Germania. Il KfW (Istituto di credito per la ricostruzione) è una banca pubblica che ha giocato un ruolo fondamentale negli aiuti Covid, sostenendo economicamente le aziende in difficoltà – anche entrando nel capitale di società ritenute strategiche, proprio per evitare che investitori stranieri possano prenderne il controllo.

In un periodo dove ci vorrà parecchio tempo per rimettere in moto l’economia altoatesina, almeno nei settori maggiormente colpiti dalla crisi, la mano pubblica ha bisogno di tutti gli strumenti finanziari a disposizione, tra cui Euregio Plus come SGR, ma non basta. Serve anche un istituto creditizio pubblico – perché quindi continuare ad insistere sulla cessione delle quote di Mediocredito Spa?

Tale istituto potrebbe stringere accordi con le banche locali per immettere liquidità nelle imprese – una strada già intrapresa – che si aggiungono agli aiuti Covid diretti della mano pubblica. L’obiettivo è appunto il soccorso all’economia locale, operando senza i vincoli di bilancio che la legge impone alla Giunta in sede di approvazione del bilancio.

“A questo quadro a tinte fosche si deve aggiunge anche la preoccupante incertezza creata dall’impugnazione del Governo del recente pacchetto di aiuti Covid da 500 milioni di euro”commenta Paul Köllensperger, primo firmatario della mozione.

Con la mozione si chiedeva al Presidente Kompatscher un chiaro impegno contro la vendita delle proprie quote societarie, di non lasciare l’Istituto in mano al collega trentino Fugatti, che ne farà una banca d’investimento per le imprese per il nordest, ma invece di rendere questa banca un elemento imprescindibile del sistema finanziario, un’istituzione finanziaria chiave per garantire un futuro sicuro all’economia altoatesina e regionale sul modello tedesco.

Banca d’investimento Mediocredito Trentino-Alto Adige

I tre enti pubblici Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento e Regione Trentino-Alto Adige detengono assieme e con pari quote la maggioranza (52,5%) delle azioni della banca d’investimento Mediocredito Trentino-Alto Adige. Il secondo azionista è la Cassa Centrale Raiffeisen Alto Adige che assieme alla Cassa Centrale Banca trentina detiene il35,2% delle quote societarie come CRR-Fin Casse Rurali Raiffeisen Finanziaria.

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