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Politica

MIT, Toninelli:”Stop all’inquinamento sull’Autobrennero. A22 in house per limitare le speculazioni”

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Il MoVimento 5 Stelle Alto-Adige/Südtirol, con una delegazione guidata dal candidato alle prossime elezioni provinciali, Diego Nicolini, ha incontrato al MIT il ministro Toninelli per evidenziare alcuni aspetti cruciali legati al traffico sull’autostrada del Brennero ed alla tutela della salute dei cittadini.

“Finalmente si inizia a lavorare per il benessere dei cittadini e non più per le lobby del cemento e del catrame.

Mentre gli altri candidati sono impegnati a far festa – esordisce il capolista Nicolini – noi siamo impegnati a trovare soluzioni per il benessere dei nostri concittadini; prima di candidati e portavoce siamo cittadini che si prodigano per un futuro migliore”.

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Tra i temi emersi dall’incontro fra i 5stelle altoatesini e il ministro Toninelli c’è la gestione del traffico sull’asse del Brennero, in particolare di quello commerciale, e il grave pericolo che produce per la salute dei residenti lungo le vallate che attraversa a causa specialmente degli ossidi d’azoto, delle polveri sottili e del rumore.

E poiché l’orografia delle valli alpine non permette la diluizione degli inquinamenti – spiegano – i valori limite degli ossidi d’azoto lungo l’asse del Brennero (dettati dalle norme UE e italiane, cioè 40 microgrammi medi annui per metro cubo) vengono sistematicamente superati da almeno 10 anni (per esempio 62,1 microgrammi medi annui per metro cubo nel 2016 e continuo sforamento nel 2017).

Sulla base del rapporto Air quality in Europe – 2017 report della European Environment Agency si stima che solamente nel tratto altoatesino dell’autostrada del Brennero l’esposizione agli ossidi d’azoto provochi ca. 66 morti premature all’anno.

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La riduzione del traffico pesante ed il suo spostamento almeno parziale verso la ferrovia costituirebbero la soluzione necessaria.

Invece di assumere responsabilmente provvedimenti urgenti, – prosegue Nicolini – è stata promossa e continua ad essere riproposta la costruzione della nuova ferrovia ad alta capacità del Brennero da Verona a Rosenheim: una galleria di base con tratte d’accesso sud e nord, due binari, quasi interamente in galleria a due canne della lunghezza di circa 350 km.

Una soluzione totalmente sviante rispetto al problema, specialmente nei tratti che interessano l’Italia, a parte gli enormi costi sempre sottostimati dai promotori: la nuova opera non è necessaria per realizzare lo spostamento modale da strada a ferro.

Il limite massimo teorico del trasporto merci sulla A22 è unanimemente stimato in ca. 45 milioni di tonnellate nette per anno.

Lo stesso limite sulla ferrovia storica del Brennero è stimato a livello istituzionale e in particolare, Provincia Autonoma di Trento, in 29 milioni di tonnellate nette per anno.

Tuttavia, stime indipendenti ritengono che questa infrastruttura potrebbe assorbire con una gestione corretta circa 41 milioni di tonnellate nette per anno.

Per i pentastellati altoatesini le soluzioni che nelle prossime settimane verranno implementate sono molte, tra queste una omologazione delle tariffe autostradali al km per veicoli pesanti in Austria, Svizzera e Italia nelle sezioni di valico fino all’intersezione con la rete restante.

Questo aumento delle tariffe sui mezzi pesanti potrebbe essere anche bilanciato da una riduzione del pedaggio per il traffico privato, come nel caso degli accessi tra Bolzano sud e Bolzano nord.

E ancora il divieto di traffico pesante notturno e divieti settoriali sulla A22, ovvero il trasferimento obbligatorio su ferrovia di particolari merci pesanti o ingombranti come già previsto in Austria, sull’autostrada a nord del Brennero: una misura che verrà arricchita anche dal divieto di transito dei mezzi pesanti sulla SS112, onde evitare ripercussioni sul traffico locale.

Tra gli altri l’attuazione del sistema “Borsa dei transiti alpini“, un meccanismo già adottato in Svizzera che in pratica si risolve nella fissazione di tetti annuali insuperabili per il traffico merci su gomma;

E infine il rispetto effettivo in Italia degli obblighi dell’autotrasporto che riguardano pesi, limiti di velocità e ore di guida.

Nell’incontro con il Ministro Toninelli, il capolista dei 5Stelle ha anche avuto conferma del fatto che l’A22 diventerà il primo esempio di autostrada a gestione totalmente in house.

L’affidamento comporterà che si possano svolgere i controlli necessari alla corretta manutenzione dell’infrastruttura senza ricorrere ad intermediari che hanno come unico fine quello di massimizzare i ricavi derivanti dalla concessione.

“Si è anche stabilito – conclude Nicolini – che i ricavi dai nuovi pedaggi autostradali verranno vincolati al sostegno della mobilità sostenibile e delle località locali, impedendo di fatto, come oggi avviene, che vengano utilizzati per le grandi opere viarie”.

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