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Italia & Estero

Morto di freddo in un garage a 53 anni: l’incoerenza dell’ ideologia e la triste realtà

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Ha destato una certa impressione a livello nazionale la morte del 53enne di Treviso, Marco Magrin, trovato morto, quasi certamente di freddo, in un garage che “abitava” da qualche tempo dopo che era stato sfrattato da un appartamento che conduceva in affitto.

Tragico epilogo di una vicenda purtroppo comune a tanti in Italia che, all’ improvviso, si ritrovano a non potersi permettere un tetto sulla testa pur lavorando onestamente, come nel caso di specie.

Marco Magrin è – a mio parere – morto oltre che di freddo anche di dignità, avendo preferito provvedere da se’ nei limiti di quanto possibile, in qualche modo, senza far conoscere il suo dramma, senza chiedere aiuto. Il pensiero corre inevitabilmente agli antipodi, a quanto successo a Caivano, al clamore a mio dire ammantato di politica strumentale agitata  come ultima disperata mossa dagli sgomberati.



Ma Marco Magrin è morto – parere mio – anche per incoerenza ideologica. Quella del suo locatore, che lo ha sfrattato cinicamente, cambiando le serrature, pur essendo un militante del locale centro sociale Django ove, per intenderci, viene sostenuta a spada tratta, tra le tante, la follia ideologica delle case a tutti e a tutti i costi, anche al costo di occuparle.

E qui mi chiedo: come la mettiamo ora, caro locatore antagonista, con la tanto sbandierata funzione sociale della proprietà? con il mantra “la casa è un diritto, la proprietà un furto”? con il diritto alle “occupazioni”  delle seconde, terze, quarte case?

Tutto bene? Si, però a quanto pare, sembra che basti che la seconda, terza, quarta casa non sia, appunto, la propria.
a cura di Stefano Sforzellini

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