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Mufloni in Ato Adige: avvistati greggi che minaccerebbero fauna e flora locali

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Una guardia forestale dell’Ufficio caccia e pesca la scorsa settimana ha avvistato 13 esemplari di muflone nella riserva di Andriano e ha effettuato un prelievo.

È da circa un anno, ovvero dal tardo inverno 2018, che nella zona di Appiano e dintorni stanziano più greggi di mufloni“, fanno presente il direttore e il vicedirettore dell’Ufficio caccia e pesca, Luigi Spagnolli e Andreas Agreiter sottolineando che “è escluso che gli animali siano giunti in modo naturale in territorio altoatesino dalla confinante provincia di Trento. Fattori contrari a questa ipotesi sono il fatto che i mufloni sono animali stanziali e che uno spostamento spontaneo attraverso la Mendola sarebbe stato difficile a causa della neve, elemento non adatto per il muflone“.

Il muflone, (ovis musimon) appartenente alla famiglia dei bovidi, vive in greggi sui pascoli montani e negli arbusteti d’alta quota dove bruca graminacee e altre erbe. I maschi adulti hanno corna a spirale e un mantello marrone rossastro con due grosse macchie chiare sui fianchi, mentre le femmine sono di taglia inferiore con corna piccole o assenti.






Originario del territorio dell’Asia Minore e del Caucaso, in Italia fu introdotto nell’antichità in Corsica e in Sardegna, e in epoca più recente sul continente, come anche in altre aree dell’Europa centrale per scopi venatori.

Si tratta pertanto di una specie non autoctona che non solo va ad occupare gli habitat degli ungulati locali, quali cervo, camoscio e capriolo ponendosi in concorrenza con loro, ma che inoltre, è incline a scortecciare le piante giovani in misura maggiore.

Per ragioni ecologiche la diffusione di specie di animali selvatici non autoctone, e quindi del muflone, in Alto Adige non è vista di buon occhio e viene contrastata“, affermano Spagnolli e Agreiter.

Il prelievo del muflone, a cura esclusiva degli organi di tutela della caccia, è previsto e autorizzato dal decreto dell’assessore provinciale alle foreste del 1997.

Facendo riferimento a questo decreto è avvenuto il recente prelievo del muflone ad Andriano. In modo analogo si opera già da anni nell’area dello Sciliar e del Catinaccio dove giungono esemplari di muflone dalla vicina val di Fassa.






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