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Muser a Natale: “Senza la speranza del cielo, si crea la religione in base alle proprie aspettative”

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Lasciamoci prendere dal dialogo tra cielo e terra nella vita di ogni giorno“: è l’augurio del vescovo Ivo Muser nella celebrazione del Natale di ieri, 25 dicembre, nel duomo di Bolzano.

L’incontro tra cielo e terra nella notte di Betlemme è stato al centro dell’omelia di Muser nel pontificale trilingue di Natale celebrato a Bolzano in un duomo gremito.

Se da un lato c’è chi pensa di farcela senza Dio, quindi senza la speranza del cielo, e si crea la propria religione in base alle sue aspettative e ai suoi desideri, dall’altro, secondo Muser, non c‘è maggior solitudine e paura del futuro che dentro a una società nella quale tutto è concesso e tutto è indifferentemente giusto e buono.

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“… Non il cielo creato da noi, ma il cielo che solo Dio ci può donare, il cielo che nella notte di Betlemme ha toccato per sempre la nostra terra – ha sottolineato il vescovo citando san Giovanni Bosco – . Camminate con i piedi per terra e con il cuore abitate in cielo.“ E ha esortato la società a non rubare ai giovani questa speranza.

Questo impegno natalizio – ha spiegato il vescovo – … ha a che fare con le nostre scuole e strutture di formazione, con i nostri ospedali e le case di riposo, con la realtà del carcere, con le aree di crisi e di guerra nel mondo“.

Infine l’augurio di monsignor Muser alla comunità altoatesina per il Natale 2019: “Lasciamoci prendere nel dialogo tra cielo e terra, a tutti i livelli della nostra vita personale e comunitaria, e che questo dialogo non venga precluso da un clima neutrale verso la religione o addirittura avverso ad essa“.

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