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Alto Adige

Sdegno di Urzì per l’accoglienza di Karl Zeller e Martha Stocker (Svp) al terrorista Oberleiter

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Il sapore amaro, quasi macabro,  della festa per un terrorista, anche se graziato dal Presidente Mattarella.

Si terrà domani, venerdì 29 luglio alle 10.30 a Campo Tures e sarà per l’appunto la volgare celebrazione del ritorno in Italia, dopo lunga dorata latitanza all’estero di Heinrich Oberleiter, uno dei cosiddetti “bravi ragazzi della valle Aurina”, già condannato all’ergastolo.

Ma ciò che sorprende di più è il contorno di autorità presenti che stende un’ombra sulla classe dirigente della Volkspartei ed il suo ammiccamento verso personaggi implicati in atti gravissimi di terrorismo secessionista: Karl Zeller e Martha Stocker, già deputato e senatore per lunghi anni il primo, potente assessore provinciale la seconda.

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La Volkspartei, che vorrebbe dare patenti agli altri e impudentemente si permette di giudicare la democraticità di Fratelli d’Italia, organizza o partecipa perlomeno attraverso suoi alti esponenti a festicciole in onore di criminali che hanno potuto rientrare in Italia solo grazie alla clemenza della più alta carica della Repubblica italiana, il Capo dello Stato.

Il programma prevede un contorno celebrativo con l’invito esteso a tutti gli amici di Oberleiter quasi che ci fosse qualcosa di celebrare attorno all’immagine e alla figura di un terrorista che dovrebbe vivere il momento della grazia con senso di esclusiva riconoscenza verso l’Italia e in intimità. Tutto il contrario: il rientro in Italia di Oberleiter si è trasformato in una grottesca parata di autorità della Volkspartei.

Esprimo sconcerto e sdegno per la superficialità o la clamorosa volontà di mostrare da parte di questi esponenti della Svp affinità e vicinanza umana e pare di comprendere anche politica con un terrorista.

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Si auspica ovviamente una presa di distanza formale dell’altrimenti sempre pronto a dichiarazioni Obmann Achammer e delle autorità provinciali.  Nessuna tolleranza neanche nella memoria verso chi ha usato la violenza come metodo politico.” Così in una nota stampa il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì.

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