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Politica

Tamponi in Alto Adige, Urzì: “Ecco come scompaiono i positivi”

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Sono sempre più piccoli i numeri di coloro che sono sottoposti in Alto Adige per la prima volta ai tamponi per Covid 19. E troppo pochi e confusi i dati ufficiali della Provincia sui tamponi per non farlo capire.

E’ evidente quindi che il numero dell’incidenza percentuale di nuovi casi è anche enormemente più basso di quello probabilmente effettivamente reale“.

Sono queste le parole del consigliere provinciale Alessandro Urzì che segnala la discrepanza potenziale tra i reali casi di contagio presenti o insorgenti in Alto Adige con il numero dei tamponi eseguiti, dichiarando di aver già annunciato il fenomeno in Consiglio provinciale.

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Specifica Urzì: “Se la percentuale di nuovi casi la calcolo anche su tutti quelli negativi che hanno eseguito il tampone solo per confermare il responso negativo precedente è ovvio che la misura ne esce distorta rispetto al comunicare il numero reale di persone che si sono sottoposte per la prima volta al tampone.

I dati che quotidianamente fornisce l’Azienda sanitaria e la Provincia sono davvero pochi e confusi. Il massimo lo si ottiene oggi con un unico comunicato in cui si danno due dati diversi sul numero delle persone sottoposte a tampone.

Ma vediamo i dati veri, mai comunicati in modo scorporato: ad esempio, su 1024 tamponi dichiarati dall’Azienda sanitaria per la giornata di ieri solo 228 riguardavano – presumibilmente –  nuovi soggetti testati (1 positivo).

Lo stesso discorso vale per i giorni precedenti in cui i nuovi testati risultano essere 130 il 3 maggio (1 positivo) e 167 il 4 maggio (5 positivi).

Come detto però i positivi vengono però comunicati in relazione al numero complessivo dei tamponi effettuati, anche quelli per verificare la negatività di negativi, risultando quindi la percentuale di positività davvero minuscola.

A questo proposito il consigliere fa un altro esempio.

“Qualche giorno fa, ad aprile, il 23 ed il 27 del mese i tamponi fatti nel totale erano stati rispettivamente 1272 e 1209, con 19 e 15 positività. Ma negli stessi giorni le persone che facevano il test per la prima volta erano 706 e 528. Numeri alti.

Adesso questi tamponi fatti per la prima volta si sono ridotti drasticamente ai numeri di questi giorni, fra i 130 e 228, e si sono ridotti anche i positivi. I casi di positività si sono ridotti, benissimo, ma si fanno anche molti meno test su chi non è mai stato testato. E quindi è ovvio che si riducano…

Pare mancare trasparenza, quindi, dalla Provincia viene passato il dato complessivo dei tamponi ma senza dire quanti su persone che vengono testate per la prima volta scorporando quelli su negativi che attendono solo la conferma della loro negatività.

Conclude Urzì: “Oggi (6 maggio ndr) presenterò una interrogazione urgente al Presidente della Provincia per chiedere che vengano forniti più dati per poter monitorare con la massima attenzione l’andamento della situazione, ora che l’Alto Adige ha deciso di anticipare la fase 2 dell’emergenza rispetto al resto del Paese.

L’andamento recente è molto incoraggiante con un solo nuovo caso positivo accertato sia ieri che oggi ma questo è il risultato delle scrupolose attenzioni delle scorse settimane, ed ora che ci si accinge ad abbassare la guardia è necessario disporre di tutti gli strumenti – anche statistici – utili per rilevare con la massima tempestività ogni minimo segnale di ripresa della pandemia sul territorio provinciale.

Quindi vanno fatti più tamponi, su persone mai testate. Perché se no è evidente che la percentuale di positivi sarà sempre limitata.

Se li si nasconde non li si scoprono…“.

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