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Angolo Bellerofonte

Tanto va la gatta al lardo… che ci lascia il contrattino

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Ci risiamo!

Non puoi stare un solo minuto in pace con la guardia abbassata e finalmente concederti a qualche frivolezza, che la banda dei soliti noti si mette all’opera. Chi sono i soliti noti? Ma si che lo sapete. Sto parlando dell’Invincibile Armada Altoatesina – non quella spagnola – ovvero della Giunta Provinciale guidata dall’impavido Kompatscher che ne ha fatta un’altra delle sue.

Abbiamo spesso parlato su La Voce Di Bolzano della situazione precaria in cui riversano moltissimi professionisti in ambito sanitario (medici, infermieri), che esercitano nelle strutture altoatesine. Questi professionisti non sono inquadrati in pianta stabile presso l’azienda sanitaria, non hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato e non godono delle tutele previste dal loro Contratto Nazionale.

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Sono i medici ed infermieri assunti con i famigerati contratti d’opera, contratti sottoscritti con l’Azienda Sanitaria della validità di un anno, che esercitano la professione a fronte di un riconoscimento economico e nient’altro. 

Siamo di fronte ad un autentico manifesto del precariato, dove dopo tanti anni passati allo studio ed al perfezionamento della professione, uno non è in grado neanche di poter effettuare un acquisto a rate perché non ha una busta paga regolare.

Nella Legge Finanziaria del 2018, su iniziativa dei parlamentari Schullian e Plangger, venne inserita una proroga proprio per l’utilizzo dei contratti d’opera esclusivamente per la regione Trentino Alto Adige. Il comma 449 dell’art. 1 della Legge Finanziaria 2018 prevedeva espressamente l’utilizzo dei contratti d’opera per il triennio 2018/2020, a fronte di una carenza delle prestazioni sanitarie.

Il 2020 bussa inesorabilmente alle porte, la validità dell’utilizzo dei contratti sta per scadere ma siamo sicuri che questo non è un problema, l’Azienda Sanitaria avrà certamente provveduto a bandire i concorsi per la copertura dei ruoli vacanti.

Macché! Allo stato attuale abbiamo poco meno di 200 tra medici ed infermieri (tantissimi) che lavorano con contratti d’opera, tra cui molti medici già in pensione e tra i quali annoveriamo anche un nutrito gruppo di ultrasettantenni.

Circa un centinaio di questi contratti sono a scadenza e non più rinnovabili.

Di concorsi ne abbiamo percepito una sparuta ombra e la conseguenza finale sarà che a fine anno l’organico sanitario diminuirà notevolmente, con un ulteriore ritardo sulle prestazioni sanitarie che già allo stato attuale collocano l’Alto Adige nelle ultime posizioni della griglia nazionale dei Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A.).

Certo è che non si può ritornare in Parlamento come Oliver Twist, che agitando la propria scodella in mano chiedeva <<per favore un’altra porzione>>. Le cose sono cambiate ed il Governo ha dato ben tre anni alla Provincia di Bolzano per poter ovviare alla carenza di medici. 

Come scrivevo all’inizio, ci ha pensato la Giunta ad ovviare al problema, esattamente con la Legge Provinciale n. 8 del 24/09/2019. Questa legge va a modificare una vecchia legge provinciale, la n. 18/1983, che prevedeva il ricorso ai contratti d’opera in particolari condizioni per una durata non superiore ai tre anni; con la modifica apportata con la nuova legge, gli anni da tre diventano cinque. 

Mary Poppins per risolvere i problemi cantava “Basta un poco di zucchero e la pillola va giù”; con la nuova legge provinciale piuttosto che la pillola, la Provincia ha utilizzato una supposta ed aggiungerei senza zucchero.

Il tema dei contrattisti è sempre stato caro al sindacato dei medici ospedalieri ANAAO VLK dell’Alto Adige, che ha sempre rivolto un particolare interesse nei confronti di quei colleghi ai quali sistematicamente non viene concessa la dignità professionale – e umana – che a loro spetta per diritto sancito dalla Costituzione.

Fa da sponda ai sentimenti del sindacato ANAAO lo stesso ministro della salute Speranza, paladino della lotta al precariato in ambito sanitario.

Proprio ieri è partita una nuova petizione on-line che riguarda la legge 8/2019, al fine di coinvolgere il Governo nell’impugnare innanzi alla Corte Costituzionale, l’atto provinciale che viola non solo l’attuale normativa nazionale ma anche i diritti dei lavoratori, garantendo loro un accesso stabile ed un contratto duraturo. 

P.S.: e se qualcuno dovesse parlare di concorsi non dategli retta, se non aboliscono il patentino di bilinguismo e la proporzionale etnica, i concorsi andranno sempre deserti.

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