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Merano

Truffa giovani altoatesini online e poi sparisce: 20enne meranese scoperto e denunciato

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I militari della Stazione Carabinieri di Valdaora hanno denunciato un ventenne meranese, già noto, per truffa e sostituzione di persona. Lo scorso luglio un giovane di Valdaora, alla ricerca di una nuova scheda grafica per il proprio PC, aveva trovato su un sito web di annunci una interessante offerta a un prezzo molto competitivo: 750 euro.

Ai tempi, prima del calo dei prezzi e a causa della forte domanda dovuta all’uso delle schede per il mining di criptovalute, era un ottimo prezzo perché tale apparato costava molto di più dell’attuale prezzo medio di 1.500 euro.

Contattato il venditore tramite il numero di cellulare indicato sull’annuncio, ha ricevuto “a garanzia” di buona fede dello stesso una foto della carta d’identità e una del codice fiscale, presentandosi come un 35enne di Brunico.

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La vittima ha quindi proposto pagamento e consegna concomitanti e di persona, data la distanza non eccessiva. Il venditore però, affermando di essere lontano per lavoro, ha promesso di spedire l’oggetto ricevuto il bonifico. Quindi il giovane ha eseguito il bonifico e il venditore, sempre tramite app di messaggistica, ha trasmesso foto del pacco e numero della spedizione.

Dopo qualche giorno, visto che il pacco non arrivava, il valdaorese ha provato a contattare il venditore ma questi era scomparso nel nulla con i soldi. Recatosi in posta, ha anche scoperto che il numero di spedizione era riferito ad altro pacco.

Le successive indagini dei militari dell’Arma di Valdaora hanno permesso di scoprire che dietro all’identità del 35enne brunicense c’èra invece proprio il 20enne di Merano, peraltro già noto per altre recenti denunce per gli stessi reati in tutto l’Alto Adige e anche da fuori provincia.

Da ultimo, sempre nella nostra provincia, un 18enne di Laion ha risposto allo stesso annuncio per la scheda grafica e ha versato 770 euro su un conto corrente. Truffa “fotocopia” dell’altra, non ha ricevuto alcun pacco.

Il numero di “tracking” era riferito ad altro pacco, oggetto anch’esso di truffa. Anche il giovane di Laion era stato coinvolto in uno scambio di documenti d’identità via app di messaggistica. Il giovane è stato parzialmente fortunato poiché ci ha rimesso solo la metà dell’importo, che aveva versato come acconto.

Anche il 35enne di Brunico – vittima di furto d’identità – è vittima a sua volta di truffa e i suoi documenti, usati poi dal truffatore, erano frutto di un precedente scambio.

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