Alto Adige
Un calendario Saldi fuori dal coro per Bolzano e provincia
Mentre la Valle d’Aosta ha già dato il via ai saldi invernali e il resto d’Italia segue oggi a ruota, l’Alto Adige segna un passo indipendente. La provincia autonoma, conosciuta per la sua particolare attenzione alla specificità locale, ha scelto di posticipare la stagione degli sconti. La giunta camerale della Camera di commercio, ascoltando le associazioni di categoria, ha stabilito che la maggior parte dei comuni altoatesini darà il via alla caccia alle occasioni il 13 gennaio, con chiusura il 10 febbraio. Nei comuni a vocazione turistica, invece, i saldi prenderanno il via il 24 febbraio per concludersi il 23 marzo.
La scelta di differire le date rispetto alla normativa nazionale è stata oggetto di dibattito. Gunde Bauhofer, direttrice del Ctcu (Centro tutela consumatori) di via Dodiciville, critica la decisione di non concedere piena autonomia ai commercianti altoatesini, riecheggiando l’appello estivo dell’Antitrust per una liberalizzazione delle vendite promozionali. “Le date spostate in avanti creano l’unica vera confusione”, afferma Bauhofer, sottolineando l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie a causa dell’inflazione e l’indifferenza delle grandi catene, le quali aggirano il problema tramite l’e-commerce.
Il contrasto tra la realtà dei “saldi spostati” e la prassi delle “vendite private” o degli sconti online è palpabile. Per Bauhofer, l’unica soluzione rimane la liberalizzazione totale, già in vigore in Trentino, dove i negozianti sono liberi di scegliere le date delle promozioni. Tuttavia, questa libertà non è esente da critiche: alcuni commercianti esprimono il desiderio di regole uniformi per evitare una competizione selvaggia sui prezzi.
Il contesto diventa ancora più complesso con le ripercussioni del cambiamento climatico. Le temperature insolitamente miti nel periodo ottobre-dicembre hanno ridotto drasticamente (-46%) gli acquisti delle collezioni autunno-inverno, un segnale che secondo Beniamino Campobasso, presidente nazionale di Fismo Confesercenti, richiede una revisione delle normative sulle vendite di fine stagione.
Un sondaggio Ipsos per Confesercenti nazionale rivela che il 40% degli italiani ha pianificato gli acquisti in saldo con un budget medio di 267 euro, mentre un ulteriore 56% è propenso all’acquisto solo di fronte a offerte particolarmente vantaggiose, dimostrando una strategia di spesa più cauta e mirata.
In Alto Adige, quindi, le porte al risparmio si apriranno con un leggero ritardo, una scelta che rispecchia la volontà di tenere conto delle specificità locali, ma che al contempo solleva interrogativi sulla gestione delle vendite promozionali in un mercato in rapida evoluzione.
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