Altraeuropa
26 maggio, un’altra Europa è possibile

Un’altra Europa è possibile.
Lo dimostrano le “tigri di Visegrád ” che mordono ai garretti il sistema Europa gradito a Bruxelles. Economia ultradinamica, Pil in crescita al quale corrisponde una bassa tassazione fanno di Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca e Polonia l’alternativa all’Europa della Bce, di Juncker e della Merkel.
E’ a Visegrád che dal 1991 la nazioni dell’Est si riuniscono per concordare un’azione comune all’interno dell’Europa ed è a questo cartello che i nazionalisti francesi, slovacchi e estoni si sono alleati in vista delle elezioni di domenica, per fare fronte unico in nome della lotta all’immigrazione incontrollata.
Le “tigri di Visegrád” hanno dimostrato che sovranismo e nazionalismo possono confluire in un sistema economico che oltre ad essere redditizio, regge benissimo il confronto con l’altro modello di Europa. Investimenti esteri, basso tasso di disoccupazione, conti pubblici in ordine, fisco leggero sono gli ingredienti base di un boom economico arrivato dopo essere usciti dal dominio sovietico.
Le previsioni del Pil polacco sono pari al 4,2% in flessione rispetto a quello dello scorso anno che è stato del 5,1%. La stima di aumento dei salari è dell’8% ed il tasso di disoccupazione in calo fino al 3,4%. Un altro esempio è l’Ungheria di Orban conservatrice e sovranista che ha messo alla porta Soros e le sue attività e si segnala per un regime fiscale ad aliquota unica 9% per le imprese e 15% per le persone fisiche con Iva al 27%: una flat tax che piace molto a Salvini che in Orban ha un modello.
In sostanza meno tasse per chi produce e di più per chi consuma.
Al contrario dell’Italia dove gli straordinari sono diventati praticamente obbligatori e non retribuiti o nella migliore delle ipotesi monetizzati con un forfait, in Ungheria hanno trovato la giusta mediazione. 400 il tetto massimo di ore di straordinario che il datore di lavoro può richiedere in un anno col pagamento dilazionato fino a 36 mesi. La Repubblica Ceca con l’1,9% ha il tasso di disoccupazione più basso.
La Slovacchia è invece l’unico stato delle quattro tigri ad aver adottato l’euro, ma ha un Pil in crescita del 3,8%.
Il governo polacco si è recentemente impegnato a far rientrare i cittadini immigrati specialmente quelli della Gran Bretagna, sfruttando il trend economico positivo.
E’ a queste realtà che hanno portato più stati sovrani in Europa, piuttosto che importare al proprio interno l’attuale concetto di Europa che anche l’Italia dovrebbe guardare. O meglio avere il coraggio di guardare perché un’alternativa agli attuali modelli di sudditanza come vorrebbe Bruxelles ci sono, le “ Tigri di Visegrád “ hanno segnato la strada si tratta di decidere se seguirla o meno.
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