Bolzano
Taverna scrive una lettera aperta a Bruno Vespa: «Non dimentichiamo i terroristi altoatesini»
Dopo la cattura di Cesare Battisti, avvenuta dopo 37 anni di latitanza in Bolivia, Claudio Taverna, giornalista ex consigliere regionale del Trentino Alto Adige ed ex deputato del MSI ricorda che ci sono altri terroristi, per la precisione quelli del BAS, che sono stati condannati all’ergastolo e che fino ad ora non hanno scontato nemmeno un giorno di prigione.
LA LATTERA DI CLAUDIO TAVERNA A BRUNO VESPA – Illustre Direttore, ho seguito, come spesso mi accade, “Porta a Porta“. Nella puntata di ieri sera, l’argomento principale è stato l’arrivo in Italia, avvenuto il giorno precedente, del terrorista assassino Cesare Battisti, arrestato, dopo una latitanza durata 40 anni, da agenti dell’Interpol a Vera Cruz in Bolivia.
Una serie di servizi hanno documentato i 4 omicidi commessi dal Battisti e la sua condanna all’ergastolo, nonché le protezioni nazionali e internazionali che gli hanno consentito la lunghissima latitanza.
L’intervista al nuovo presidente del Brasile, figura determinante per la cattura del Battisti (costretto a riparare in Bolivia), andata in onda, è stato un colpo – non sicuramente il primo – da maestro del giornalismo, che tutti Le riconoscono.
Tra gli ospiti in studio, oltre ai parenti dei morti ammazzati dal terrorista Battisti, quel Paolo Mieli– faccia di bronzo e mammasantissima del circolo mediatico – che non mostrava alcun imbarazzo, sebbene da militante di Lotta Continua avesse firmato appelli e petizioni contro il commissario Calabresi e solidarietà verso alcuni militanti della sinistra extraparlamentare, cianciando – lui sicuramente un esperto – degli appelli sottoscritti al di qua e al di là delle Alpi a favore dell’ex latitante e sulle protezioni ufficiali dei governi brasiliani e francesi generosamente concesse.
Tra i servizi, uno documentava che sono circa 50 i criminali nostrani, condannati a varie pene, che si trovano all’estero “in esilio” più o meno dorato; di questi almeno una trentina in Francia, tra cui Giorgio Pietrostefani, fondatore con Adriano Sofri di Lotta Continua e condannato a 22 anni di reclusione come mandante dell’omicidio Calabresi.
Durante la Sua trasmissione non si è fatto menzione (in verità assoluto silenzio anche degli altri organi di stampa) dei terroristi altoatesini del BAS (Befreiungsausschuss Südtirol): alcuni condannati all’ergastolo, altri con numerosi anni di reclusione: nessuno di loro ha mai scontato un giorno di carcere, per la stagione terroristica in Alto Adige degli anni ’60 che lasciò sul campo 21 morti, e 57 feriti in 361 attentati.
Costoro hanno risieduto e risiedono indisturbati in Austria e Germania, nazioni amiche come la Francia, che hanno dato e stanno dando “generosa” ospitalità e protezione.
Anche di questo si deve parlare!
Distinti saluti
Claudio Taverna, giornalista ex consigliere regionale del Trentino Alto Adige ed ex deputato del MSI
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