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Le nostre storie

Viaggio nella Movida bolzanina degli anni ’90: la Voce incontra Dj Paolino!

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Un mercoledì all’insegna dei ricordi, della musica “Dance”, della Movida bolzanina anni ‘90. Questa settimana parleremo di un ragazzo, che ancora prima di aver raggiunto la maggiore età, faceva ballare, un’intera generazione.

Chi è Dj Paolino

Bolzanino classe 1973, fin da bambino è un appassionato di musica. Si diploma come geometra mentre la sua strada come DJ e Speaker radiofonico, è già ben avviata.

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Nel 1989 inizia la sua “carriera professionale” al Phoenix di Bolzano (oggi Miro’) dapprima con le domeniche pomeriggio, ed in seguito quale presenza fissa, anche nel corso delle serate del venerdì e del sabato. Coltiva parallelamente la passione per la radio, come Speaker in emittenti locali, tra le quali la ancor oggi nota, NBC Rete Regione.

Versatilità musicale e coinvolgimento del pubblico sono da sempre le caratteristiche che lo portano nel corso degli anni a suonare in svariati locali tra i quali: Phoenix (Bz), Mirò (Bz), Rise (Bz) Inferno (Isola d’Elba) Sali e Tabacchi (RE) Des Alpes (Madonna di Campiglio) Villa delle Rose (Riccione) e Soul Kitchen (Bz).

In quest’ultimo locale, si occupa nel corso dei 10 anni di permanenza, di coordinazione e direzione artistica collaborando con i migliori Dj e Producer italiani, nel panorama Dance e House Music.

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Paolo, raccontaci la tua vita da Dj, negli anni 90 a Bolzano, cosa ricordi di quel periodo, quando le discoteche erano piene di giovani, che oggi avranno più o meno la tua età?

La vita di un Dj, negli anni 90, credo non sia poi così distante da ciò che possa essere ancora oggi.

Io per esempio, vivo il mio “rapporto con la Consolle” nel medesimo modo di allora, e con le stesse emozioni legate ad una forte passione, che trova la sua massima espressione artistica nel ritorno da parte delle persone che ho di fronte, coloro che scelgono di venire a ballare la musica, che io scelgo per loro.

Certo negli anni 90, soprattutto a Bolzano, era tutto più nuovo, e quindi il fattore emozionale in tal senso aveva forse un peso specifico diverso. Era “nuova” per certi aspetti anche la musica stessa, specie quella suonata dai Dj, che prendeva forma e vita dall’importante eredità degli anni ’70 e ’80, così come era nuova la radio nella sua forma più legata all’intrattenimento.

Un esempio su tutti, l’intrattenimento di Radio DJ, con “Molella e Fargetta”, che erano ai tempi dei personaggi famosissimi, aveva un seguito pazzesco. In questi anni, tra gli ‘80 e ‘90 ricordo ci fosse più attenzione alla musica ed alla scelta dei locali. Si andava a ballare dove c’era gente della propria età, dove si stava a proprio agio, e si seguiva il proprio Disk Jockey preferito.

Non c’erano Smartphone e Social, e tutta la tecnologia di oggi, quindi la discoteca, era certamente un luogo per ballare, ma anche un vero e proprio sito di aggregazione, cosa che oggi, a mio avviso, è un po’ svanita o quantomeno mutata, nel corso degli anni.

Secondo te, Bolzano è rimasta una città “ di vecchi “ come la definivano i giovani di allora, o qualcosa è migliorato negli anni?

In realtà, Bolzano non è mai stata una città di vecchi, anzi, trovo che per certi aspetti e in certi ambiti abbia sempre avuto una forte propensione, ad uscire da questa apparente dimensione soporifera.

Sicuramente che ci sono meno opportunità di scelta, rispetto alle grandi città, per quanto riguarda l’ambito artistico, soprattutto per chi vorrebbe vivere di sola musica.

Penso da sempre, che se una persona davvero desideri una cosa, debba andare a cercarla ed a prendersela, in questo caso infatti, per anni ho lavorato anche in altre città, in altri contesti, dove ho conosciuto persone davvero eccezionali, dei grandi talenti musicali che mi hanno arricchito a livello professionale e personale.

Tornando ai giorni nostri, cosa ne pensi dell’attuale panorama musicale? C’è qualche artista che ti appassiona in particolare e perché ?

Parlare di musica, come di qualsiasi altra forma d’arte è sempre complesso, la percezione è talmente personale che racchiudere la stessa, in una definizione o in un pensiero generalista, trovo sia tanto rischioso quanto limitante. La musica genera emozioni, amore incondizionato.

E per quanto mi riguarda, non credo sia definibile l’Amore! Sono innamorato da sempre della musica, ho la casa piena di vinili, che sono il mio prezioso tesoro, e che custodisco gelosamente.

Oggi c’è tantissima bella musica, ancor più se pensiamo ai molteplici richiami agli anni ‘90, molto spesso presenti, ed altrettanta musica molto meno interessante, ma è una condizione che esiste da sempre, mai mutata per qualsiasi genere.

Diverso, può dirsi per la ricerca e l’approfondimento che forse, oggi, sono un po’ sottovalutati. I “fuoriclasse” in ambito musicale, ci sono sempre stati, ma la maggior parte dei musicisti puri, ha un percorso molto sofferto, fatto di studi infiniti, di “gavetta” nei locali, di porte in faccia ed amare delusioni.

Ora comandano le case discografiche, ed i “Talent show” sfornano un concorrente vittorioso all’anno. Senza nulla togliere, ai tanti che sono emersi da questi “Format” televisivi, a volte mi sono ritrovato a pensare, se contasse più il “personaggio” , della canzone stessa.

Hai lavorato nei locali, per anni, in ogni parte d’Italia. Ne hai viste tante! Cosa vorresti dire ai giovani d’oggi, affinché riescano a divertirsi in modo sano, e senza conseguenze pericolose per se stessi e per gli altri?

Ho avuto la fortuna di lavorare in molti locali e di conseguenza ho conosciuto i molteplici aspetti, della vita notturna. Ci vuole buon senso sempre, anche quando si esce solamente per svagarsi e divertirsi. Quando si è giovani si eccede e si sbaglia per inesperienza, più che per stupidità.

L’unica cosa, che a volte mi verrebbe da dire ai più giovani è di aiutarsi, nei momenti di difficoltà. Ragazzi, non prendete la macchina, se non siete in condizioni di guidare!  Basta un attimo, per spezzare una vita, che sia la vostra, o quella di un vostro amico.

E poi godetevi appieno le esperienze nel mondo reale, appassionatevi per qualcosa che vi tenga sempre vivi e curiosi. Provate a parlarvi meno attraverso chat, e più di persona. Non cercate di essere la copia “photoshoppata” dell’Influencer di turno…

Perché l’unica certezza, è che nella vita, quella vera, non ci sono i filtri come su Instagram, e chi vi vuole, vi amerà esattamente così, come siete!

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