Bolzano
Associazione Utenti Trasporto Pubblico: “Sì al tram per Bolzano? Non è una follia”
Proseguirà probabilmente fino al voto referendario di domenica 24 novembre, e forse anche oltre, lo scontro tra opposte fazioni sul progetto del tram a Bolzano.
Un progetto a lungo discusso le cui implicazioni per il capoluoguo, con possibili vantaggi o svantaggi, vengono continuamente ipotizzate attraverso le ragioni del Sì e le ragioni del No.
Questa volta, a voler sfatare il mito negativo di una possibile sciagura per Bolzano è l’Associazione Utenti Trasporto Pubblico di Milano (nata nel 1982 a tutela dei diritti di chi viaggia), che ha seguito la situazione bolzanina e ha chiesto di poter fare qualche osservazione in merito al progetto tram.
Scrive il dottor Maurizio Alfisi, sociologo dei trasporti e rappresentante dell’associazione:
“A livello mondiale dal 1981 in 144 città sono stati introdotti sistemi tranviari. Attualmente nel mondo le città con i tram sono 402; altri 28 sistemi tranviari sono in costruzione. Nell’Europa Occidentale (esclusi cioè i Paesi dell’ex Patto di Varsavia), 83 città, che nel 1981 non avevano alcun sistema di trasporto pubblico a infrastruttura fissa, hanno deciso di arginare la pressione veicolare dotandosi di un sistema di trasporto pubblico a elevate prestazioni; di queste, 64 hanno scelto sistemi tranviari.
E’ importante notare che NESSUNA delle città che non hanno investito in modo sostanziale nel trasporto pubblico, o che hanno investito solo in sistemi a bassa capacità di trasporto (sistemi su gomma prevalentemente in sede promiscua), è riuscita ad attenuare in qualsiasi modo le criticità ambientali legate alla mobilità e al traffico.
Eppure contro il sistema tranviario vi è un gran numero di prevenzioni e di “leggende metropolitane” assolutamente fuori dalla realtà. Vediamone alcune:
1^ Il tram è un mezzo obsoleto – Una tecnologia può essere considerata superata solo se ne viene individuata un’altra con uguali prestazioni ma a costi minori, oppure con uguali costi (anche ambientali, ecc.) e maggiori prestazioni (anche in termini di capacità). Quindi per dire che il sistema tranviario è obsoleto si deve chiarire il mezzo che può sostituirlo.
2^ Il tram è rumoroso – Il rumore di un tram moderno è inferiore a quello di un autobus (che non sia a trazione totalmente elettrica e su strada asfaltata), pur potendo trasportare più del doppio di passeggeri. In ogni caso le grandi città europee che vantano i più bassi livelli di inquinamento acustico sono tutte dotate di sistemi tranviari!
3^ Effetto barriera – Una linea tranviaria senza recinzioni laterali chiaramente non divide nulla: nessuno può dire che la Bahnhofstrasse di Zurigo, una delle più prestigiose vie commerciali d’Europa, divide in due il quartiere perché vi passano i tram.
Le recinzioni poste a protezione delle linee tranviarie lungo i grandi assi di penetrazione nelle città, riflettono una situazione che sarebbe comunque un dato di fatto imposto da imprescindibili esigenze di sicurezza e di disciplina stradale: qualsiasi manuale di educazione stradale dissuade categoricamente i pedoni dall’attraversare queste strade fuori dagli appositi passaggi!
4^ L’impianto tranviario deturpa le città storiche – Si dimentica completamente che i tram sono presenti anche in molti centri storici tutelati dall’UNESCO, come per esempio Berna, Gand, Amsterdam, Vienna, Praga, Bordeaux, Siviglia, ecc. senza che alcuno vi ravveda motivo di scempio.
5^ Il tram è inutile e sovradimensionato per le esigenze della città – A originare il pregiudizio è qui di solito la tendenza a considerare come parametro non la domanda di trasporto globale (ovvero il numero totale di persone che si spostano lungo un determinato percorso, ma l’utenza attuale dell’esistente servizio di trasporto pubblico.
Si dice cioè: “Lungo questo percorso transita ogni 10 minuti un autobus trasportante al massimo 80 persone; quindi sono 480 persone all’ora: che senso ha installare un costoso sistema in grado di trasportarne 4000?”.
E’ chiaro che con questi ragionamenti non è possibile alcuna correzione degli attuali irrazionali sistemi di mobilità; sulla base di essi, almeno nelle città con meno di 500.000 abitanti, sarebbero state realizzate ben poche delle capaci nuove infrastrutture di trasporto pubblico (non solo tranvie, ma anche metropolitane, ecc.) che invece hanno avuto un grandioso successo!
6^ La linea tranviaria ingessa e sconvolge il traffico cittadino oltre a comportare la perdita di un gran numero di posti di parcheggio. Se si organizzasse invece un sistema di “busvie”, si otterrebbero gli stessi benefici evitando questi problemi e con un dispendio economico di gran lunga minore – Nessuna statistica ha dimostrato che le città con circolazione tranviaria risultino più congestionate e caotiche di quelle che ne sono prive.
Riguardo poi alle “busvie”, a parte il fondamentale discorso della capacità di trasporto proposito al punto precedente, si deve osservare che un sistema di trasporto pubblico, su gomma o su ferro che sia, per essere efficace e competitivo con la mobilità individuale, deve essere il più possibile immune dalle remore e dagli ingorghi del traffico e deve pertanto usufruire di sedi di scorrimento riservate.
Agli effetti dell’impatto sul traffico e della perdita di posti di parcheggio, una linea di autobus in sede propria e con marcia agevolata è più incidente di una linea tranviaria; una corsia riservata per autobus deve infatti essere più larga di una corrispondente per tram mentre agli attraversamenti semaforici asserviti i tempi di arresto imposti alla circolazione individuale sono maggiori nel caso di autobus a causa del maggior numero di transiti”.
In allegato, lo studio completo elaborato dal dottor Alfisi, sociologo dei trasporti, sul tram.
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