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Stato e Regioni trattano per i fondi del rilancio, Kompatscher: “Inizio costruttivo”

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Prima riunione il primo giugno in videoconferenza per il tavolo ristretto della Conferenza delle Regioni con il Governo sul Decreto Rilancio. Interlocutorio l’esito del confronto con il ministro alle Finanze Roberto Gualtieri e con il suo vice Antonio Misiani, cui ha partecipato anche il presidente della Provincia Arno Kompatscher in rappresentanza di tutte le Province autonome e delle Regioni a Statuto speciale – territori che contano circa 9 milioni di cittadini – nell’ambito del gruppo ristretto nominato la scorsa settimana dalla Conferenza delle Regioni e guidato dal presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Kompatscher ha definito quello di oggi “un buon inizio di trattativa”.

Risorse insufficienti, aperta la trattativa

Inadeguata e insufficiente viene ritenuta da Regioni e Province autonome la dotazione finanziaria che il Governo nel suo decreto ha destinato alla copertura degli ammanchi derivanti dalle maggiori spese generate dall’emergenza sanitaria da un lato, ma anche dalle minori entrate causate dalle misure di lockdown per il contrasto al contagio. Per le sole Regioni a Statuto Speciale si stimano minori entrate per 3,1 miliardi di euro, il Decreto destina a questa voce risorse per 1 miliardo. Al termine della videoconferenza di oggi Kompatscher si è detto positivo: “E’ stato un buon inizio. Tutti i partner hanno concordato che le Regioni e le Province devono poter contare su risorse finanziarie adeguate per poter garantire i livelli essenziali di assistenza nei settori di competenza della pubblica amministrazione e supportare adeguatamente la ripartenza dell’economia”.

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Due tavoli di lavoro e quantificazione tecnica delle minori entrate

Per raggiungere questo obiettivo delegazione e Governo hanno convenuto sull’istituzione di due tavoli distinti, uno per le Regioni a statuto ordinario e uno per Province autonome e Regioni a statuto speciale. “Il finanziamento delle Regioni a statuto speciale e Province autonome si basa su tutt’altri presupposti, per questo è fondamentale trattare separatamente” spiega Kompatscher. Secondo il ministro Gualtieri si tratta ora di trovare un accordo su come quantificare a livello tecnico e univoco le minori entrate delle Regioni a causa delle conseguenze economiche del coronavirus. Sulla base di tale stima le Regioni potranno ottenere risorse per compensare le minori entrate e per garantire il finanziamento dei servizi essenziali alla popolazione.

Aiuti economici: indebitamento o ricorso ai fondi UE

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Un po’ più difficile sembra essere la soluzione di una seconda questione: il necessario aiuto supplementare per l’economia indebolita. Le Regioni hanno chiesto di poter ricorrere all’indebitamento molto di più, e a più lungo termine di quanto consentito finora. I rappresentanti del Governo si sono mostrati riluttanti, poiché un’alternativa a questo potrebbe essere il ricorso al “Recovery Fund”, il Fondo europeo di ripresa economica recentemente proposto dalla Commissione europea per gli Stati più colpiti da Covid-19.

Invece di indebitarsi, le Regioni potranno beneficiare dei fondi di questo programma comunitario. Per farlo, tuttavia, l’Italia deve prima definire le linee guida a livello statale per il ricorso al fondo, così come chiesto dall’UE, redigendo un “Recovery Plan”. Gualtieri ha assicurato che le Regioni e le Province autonome saranno coinvolte nella preparazione del piano. Solo una volta approntato il piano sarà possibile valutare i vari approcci.

Kompatscher: “Lavorare sodo per l’attuazione”

Nel complesso, il presidente Kompatscher ha tratto un bilancio cautamente positivo dall’incontro di oggi: “Abbiamo visto la volontà comune e trovato un consenso di base. Ma ora è necessario lavorare sodo sull’attuazione a tutti i livelli, sia tecnici che politici. Qui continueremo a spingere per un risultato soddisfacente – per tutte le Regioni e le Province autonome e quindi anche per l’Alto Adige”.

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