Politica
Scandali Giunta, respinta la richiesta delle opposizioni in Consiglio. Rinviata la sfiducia per Lanz
Mentre gran parte dell’opposizione ha espresso la volontà di tornare a nuove elezioni; la maggioranza ha ritenuto la Giunta ancora in grado di lavorare. La composizione dell’esecutivo rimane dunque ancora aperta.
Il Consiglio provinciale di Bolzano si è riunito questo pomeriggio (4 aprile) in seduta straordinaria, su richiesta delle opposizioni per la trattazione degli scandali che nella maggioranza di governo avrebbero “messo in discussione la capacità di agire della Giunta provinciale, leso la fiducia della popolazione nella politica e arrecato un danno duraturo al lavoro del Consiglio provinciale”.
I consiglieri dell’opposizione che hanno fatto richiesta delle seduta straordinaria sono: Sven Knoll, Paul Köllensperger, Diego Nicolini, Maria Elisabeth Rieder, Ulli Mair, Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Alessandro Urzì, Sandro Repetto, Myriam Atz Tammerle, Josef Unterholzner e Peter Faistnauer.
Il presidente della Provincia è stato invitato dapprima a chiarire se la Giunta provinciale fosse ancora in grado di lavorare e se disponesse realmente di una maggioranza. Il Consiglio provinciale ha reso poi nota la condanna senza se e senza dei recenti avvenimento chiedendo al governatore di prenderne le distanze.
La seduta è stata guidata dal vicepresidente Josef Noggler. Ma mentre gran parte dell’opposizione ha espresso la volontà di tornare a nuove elezioni; la maggioranza ha ritenuto la Giunta ancora in grado di lavorare. La composizione dell’esecutivo rimane dunque ancora aperta.
Riguardo alla vicenda SAD il consigliere Thomas Widmann ha ribadito di essere stato una figura marginale e di non essere mai stato contattato dal gruppo di imprenditori di Merano. Ha detto poi di avere criticato certe situazioni e di essere stato poi attaccato pesantemente dal ‘fuoco amico’ dei media.
Widmann era stato intercettato 7 volte nel giro di tre mesi, 4 anni fa, e prima che venisse pubblicato il libro ha affermato di essersi scusato più volte con Kompatscher. Il consigliere pensava quindi che la vicenda fosse conclusa, poi il ritiro delle competenze avvenuto la scorsa settimana.
“Voglio precisare – ha detto – che durante tutto il periodo di ritiro delle competenze rinuncerò alla mia indennità di carica. L’importo corrispondente verrà donato per lo sviluppo di un progetto sociale“.
In replica, il presidente Arno Kompatscher, annunciando che ovviamente la maggioranza non avrebbe approvato la mozione che l’opposizione aveva presentato compatta, ha chiarito che l’immagine che si dà alla cittadinanza non corrisponde a quanto si vuole attualmente rappresentare.
Si è detto dispiaciuto per i cittadini poiché “quanto avvenuto non ha fatto bene alla politica. Ora bisognerà vedere di affrontare tutto il tema, mostrando ai cittadini che si era in grado di uscire dalla crisi e di occuparsi delle cose che stavano loro a cuore“.
“Tutti fanno degli errori – ha continuato in aula – ma posso dire che la mia amministrazione lavora in maniera trasparente e corretta. Vero era che non si poteva solo girare pagina facendo finta di niente: bisogna imparare dalle lezioni, riconoscendo gli errori fatti, senza però attivare una macchina del fango. Con l’approvazione della nuova legge sull’IMI dmostrereno che siamo in grado di governare“.
In ultimo Kompatscher si è augurato una de-escalation delle parole per “tornare a un confronto rispettoso“. Nel frattempo è stata rinviata la mozione di sfiducia per il capogruppo della Svp Gert Lanz: la riunione del gruppo consiliare della Stella alpina per discuterne la posizione si terrà venerdì.
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