Politica
Il bilancio provinciale ha portato diversi regali di Natale, ma non per tutti
Questa legge di bilancio può essere descritta come impotente, deludente e senza visione.
Per il 2023 il bilancio provinciale può contare su circa 6,7 miliardi di euro. La Giunta provinciale premia e penalizza distribuendo “regali di Natale”, risorse che non andrebbe mai dimenticato sono frutto delle tasse versate dalle nostre imprese e dai loro dipendenti. Analizzando spassionatamente il più corposo bilancio provinciale della storia si giunge alla conclusione che non è né innovativo né sostenibile, e non offre granché a cittadini e imprese.
Nella sua relazione, Paul Köllensperger ha sottolineato che “la Svp è molto più il partito di Franz Locher che quello del ‘verde’ Arno Kompatscher”. Per capirci: “Un partito conservatore, poco attento al tema della sostenibilità, sempre più concentrato sulla rappresentanza degli interessi di alcune categorie e sempre meno sui cittadini.
Gli esempi in tal senso sono purtroppo numerosi: la funivia privata di Tires – i cui abusi edilizi sono stati recentemente sanati in modo a dir poco rocambolesco – ha ricevuto più contributi di quelli che si vorrebbero concedere all’intero settore in termini di sgravi attraverso una riduzione delle imposte sull’Irap, attesa da tempo“.
Nel suo discorso Köllensperger ha affrontato anche i temi della digitalizzazione e della burocrazia: “Le leggi che aumentano la burocrazia sono scritte dall’amministrazione per l’amministrazione e lo stesso discorso lo si può fare per la digitalizzazione“. Soprattutto, Köllensperger chiede che “per ogni nuova legge, una vecchia deve essere abolita!“.
Franz Ploner ha descritto l’anno che sta finendo come un annus horribilis, dominato dalle polemiche sui problemi interni alla Svp, che hanno creato problemi a tutti: “I cittadini senza lobby alle spalle stanno purtroppo perdendo la fiducia nella politica“. L’edilizia pubblica, i servizi sociali, le risorse per i dipendenti pubblici, i giovani, la sostenibilità ambientale, la ricerca e la cultura sono tutti sottofinanziati.
Inoltre, prosegue Ploner, anche se “abbiamo investito 1,5 miliardi di euro per il sistema sanitario provinciale, ma questa cifra non dice nulla sulla qualità del servizio offerto. Manca un vero riconoscimento del grande lavoro svolto da tutto il personale della sanità“.
“Quando ripenso a quest’anno, c’è un elemento che accomuna tutti gli avvenimenti, ovvero la lunga attesa“, così Maria Elisabeth Rieder ha aperto il suo intervento al dibattito generale. La lunga attesa di chi costruisce una casa o compra un appartamento con grande sforzo, la lunga attesa per la valutazione del fabbisogno di assistenza, l’attesa infinita dei dipendenti pubblici per gli aumenti salariali, i tempi di attesa negli ospedali, l’attesa per gli aumenti salariali per l’assistenza ai neonati, la lunga attesa per la parità di genere e non ultima la lunga attesa del ceto medio dall’essere semplici pagatori all’equa distribuzione e ridistribuzione dei fondi.
“Le persone si attendono soluzioni“, ha detto Maria Elisabeth Rieder nel suo discorso, “per questo la Giunta provinciale deve assumersi la responsabilità delle proprie decisioni ed impegnarsi a ridurre queste lunghe attese”.
Nel suo discorso Alex Ploner ha affrontato l’iniqua distribuzione degli stanziamenti del bilancio provinciale e la mancanza di efficienza nello spendere e investire un budget record. “Sento spesso dire ‘si hanno soldi per tutto, ma non per questo’ e non posso che essere d’accordo, perché ci sono 2,3 milioni per un Festival della sostenibilità, ma non ci sono abbastanza soldi nel bilancio provinciale per un secondo paio di scarpe ortopediche per le persone con disabilità deambulatorie“, sbotta Alex Ploner.
“Analogamente, il bilancio per il 2023 e per i prossimi anni prevede molti fondi per progetti infrastrutturali – la costruzione di strade e ferrovie -, per grandi eventi come i Giochi Olimpici, ma per la cultura, l’istruzione, il volontariato, l’abbattimento delle barriere architettoniche, ci sono per lo più promesse, belle parole. In questo ambito mancano azioni politiche forti e scarseggiano i finanziamenti”, osserva Alex Ploner.
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