Alto Adige
Approvata la legge sulle grandi concessioni idroelettriche, Kompatscher: “Più trasparenza e vantaggi per il territorio”
Il Consiglio provinciale ha approvato ieri (25 luglio) il disegno di legge sulle grandi concessioni idroelettriche proposto dalla Giunta su iniziativa dell’assessore competente Giuliano Vettorato. La nuova legge regola la procedura per il rilascio ed il rinnovo di concessioni per centrali idroelettriche di potenza superiore a 3 megawatt, la durata delle concessioni, i criteri per la determinazione dei canoni di concessione, i parametri per lo sviluppo degli impianti, le modalità di valutazione degli aspetti paesaggistici e dell’impatto ambientale, l’utilizzo e la valorizzazione dei beni oggetto della concessione.
“Questa legge è basata su principi di concorrenza, equità, sviluppo tecnologico, innovazione, salvaguardia dell’ambiente e del clima e partecipazione del territorio alla valorizzazione di una risorsa naturale”, ha detto il presidente della Provincia, Arno Kompatscher. “Garantirà più trasparenza e maggiori vantaggi per il territorio. Secondo questa nuova legge, la gara per la gestione delle centrali elettriche sarà vinta da quei fornitori che danno il massimo per la Provincia, i Comuni e quindi per i cittadini dell’Alto Adige“.
“La nostra legge mira a espandere la produzione di energia da fonti rinnovabili, garantendo al contempo un uso equilibrato delle risorse naturali e il benessere economico e sociale delle popolazioni e dei comuni interessati“, ha spiegato l’assessore provinciale all’Ambiente ed Energia Giuliano Vettorato. “Inoltre, le proprietà delle concessioni saranno sviluppate e riqualificate: tutto questo rientra negli obiettivi di sostenibilità, che devono essere ambientali, sociali ed economici“, ha detto Vettorato.
Il lungo iter di definizione del disegno di legge
La nuova legge rispetta i principi base comunitari e statali, cercando di sfruttare al massimo lo spazio di manovra garantito dall’Autonomia. Spazio di manovra in continua in continua evoluzione: sebbene la delega in materia sia passata nel 2017 dallo Stato alle Regioni ed alle Province autonome, negli ultimi anni sono stati posti impedimenti che hanno reso la situazione molto complessa. Il decreto Monti avrebbe dovuto dare il via alle gare d’appalto per il rinnovo delle concessioni idroelettriche di grandi dimensioni, ma diverse iniziative legislative regionali e la stessa legge della Provincia autonoma di Trento sono state duramente attaccate dalla Corte costituzionale.
I punti forti della legge e loro riflessi sul bando
“Vicende che hanno comportato tempi più lunghi, ma dalle quali abbiamo tratto indicazioni fondamentali per la stesura del disegno di legge, cercando di garantire i maggiori vantaggi possibili per il territorio”, sottolinea ancora il presidente Kompatscher, elencandoli: sarà dato maggior peso ai fondi ambientali, che dovrebbero aumentare notevolmente e saranno elemento fondamentale del bando; è stato introdotto un canone d’uso ex novo; il compenso della quota dell’energia gratuita non fornita è stato aumentato, mentre tutti gli altri canoni sono stati confermati.
“Abbiamo dato più peso possibile alle clausole sociali, argomento importante per la definizione del bando. Sono state definite le modalità di gestione delle centrali da parte dei concessionari. Almeno il 5% dell’energia prodotta sarà messa a disposizione dei Comuni rivieraschi. In più”, conclude il presidente Kompatscher, “con un emendamento della maggioranza abbiamo garantito che questa energia possa essere messa a disposizione dei Comuni che non si occupano della distribuzione in forma monetaria”.
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